Maltempo in Umbria: grandine e danni

Umbria – Lunedì era toccato all’Altotevere, martedì il fronte si è esteso dal nord al sud della regione. Danni e disagi in serie. L’sos della Cia

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Il maltempo, che già lunedì pomeriggio aveva colpito l’Umbria ed in particolare l’Altotevere, anche martedì è tornato a bersagliare la regione, dopo giorni di caldo afoso. Fra le zone interessate nel corso della mattinata, il perugino ed anche l’ovest dell’Umbria: da Fabro ad Orvieto, da Città della Pieve alle aree interne che guardano al Trasimeno, fino a Perugia. Maxi grandinate si segnalano in gran parte del territorio regionale, con danni significativi alle colture, agli automezzi e disagi in serie. Le previsioni parlano di una ulteriore estensione del fronte nel pomeriggio di martedì, anche nella zona di Terni.

E puntuali, nel primo pomeriggio di martedì, sono arrivate le grandinate anche nel ternano. Se la città sembra essere stata risparmiata – ‘solo’ un acquazzone e raffiche di vento – le frazioni della conca hanno invece dovuto fare i conti, come Stroncone e Miranda, con grandinate piuttosto intense.

Nel video, le immagini della tarda mattinata di martedì lungo la strada provinciale 307 fra Piegaro e Monteleone d’Orvieto ed a Fabro.


«Per le aziende una crisi dopo l’altra»

La Cia Umbria segnala la caduta di «chicchi grossi come biglie di vetro, e pioggia torrenziale di pochi minuti. Quanto è bastato, martedì pomeriggio, a danneggiare i campi coltivati di alcune aziende agricole che adesso dovranno rimboccarsi le maniche e fronteggiare, conti alla mano, i capricci di un clima che ha ormai abbandonato la mitezza del Mediterraneo per diventare sempre più tropicale». In particolar modo colpiti i Comuni della Val Nestore (Piegaro, Panicale, Deruta, Marsciano, Pietrafitta e Tavernelle (quest’ultime su tutti). Stesso discorso per la zona tabacchicola dell’alta valle del Tevere: «L’agricoltura oggi è attaccata da mille problematiche. Unitamente – le parole del presidente Matteo Bartolini – coronavirus, infatti, ci sono anche i cambiamenti climatici da affrontare, che non dobbiamo dimenticare o sottovalutare. Come produttori agricoli stiamo attraversando una crisi dietro l’altra, che rischia di far alzare bandiera bianca a molte piccole aziende umbre. Non bastano le risorse stanziate dal governo per far fronte all’emergenza covid, se poi dimentichiamo un piano adeguato di sostegno per tutelare i produttori dai danni della fauna selvatica e da un clima bizzarro che le aziende agricole devono essere messe nelle condizioni di poter gestire, con l’aiuto di moderne strumentazioni e il giusto supporto economico per investimenti in tecnologie avanzate. Se a questo si aggiunge il danno economico di una filiera agroalimentare che non riconosce all’agricoltore il giusto prezzo, è chiara l’urgenza di un progetto di sostenibilità economica per le nostre aziende che permetta loro di essere resilienti ai cambiamenti climatici, all’iniquità dei mercati, alle pandemie e ad altro ancora».

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