Marini, 24 ore intense dopo tanto silenzio

Il post contro lo ‘stalinismo’ del Pd; la polemica di Todi e i ringraziamenti a Ruggiano; la cena del Santa Giuliana a Perugia con tanto di selfie sorridente. Catiuscia è tornata in prima linea

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L’avevamo vista di sfuggita, meno di un mese fa, a Isola Maggiore per Moon in June. Era in disparte, al concerto dei BowLand, e poi tornò a terra col traghetto, mischiata fra la folla, facendo la fila come tutti gli altri. Una prima uscita pubblica da comune cittadina per Catiuscia Marini, dopo la bufera concorsopoli che aveva portato alle sue dimissioni. Niente a che vedere con le ultime: prima al Festival dei Due Mondi di Spoleto, poi, sabato sera, a Perugia, per Umbria Jazz: ha cenato nell’area ristorante con tanto di selfie sfrontato – pubblicato sul suo profilo – con Fernanda Cecchini, Carla Casciari e l’ex governatrice Maria Rita Lorenzetti.

Un weekend intenso

In mezzo però ci sono stati giorni intensi per l’ex presidente, chiamata in causa, suo malgrado, da un volantino esageratamente aggressivo allegato al programma di una manifestazione a Todi. E poi lei stessa ha acceso il dibattito con una definizione di ‘stalinismo’ tratta dalla Treccani, che era un chiaro segnale per Verini e i vertici romani. Infine, domenica mattina, i ringraziamenti a Ruggiano, sindaco di centrodestra a Todi, che ha tolto il patrocinio alla manifestazione. Ma andiamo con ordine.

Catiuscia Marini a Spoleto

Un sorriso per Verini e Zingaretti

Dal punto di vista comunicativo, si è trattato di una escalation: dalla riservatezza dell’Isola Maggiore – le cui immagini erano state quasi rubate – alla esibita felicità di sabato sera a Perugia, con post reso pubblico. In mezzo, la foto di Spoleto, quasi istituzionale per compostezza e sobrietà – con Donatella Porzi e la fida Mirella Castrichini – che però porta con sé anche una battuta indirizzata nei commenti a Verini e Zingaretti (vedi foto; ndr), colpevoli, per la ‘vecchia guardia’ del Pd regionale, di voler commissariare da Roma il partito umbro. Un concetto che i ‘marinian-bocciani’ ripetono sempre nei loro incontri: ‘Vengono da Roma e pretendono di dirci cosa fare…’. Quante volte lo abbiamo sentito. 

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«No allo Stalinismo»

Un concetto espresso con perifrasi anche qualche giorno fa, via social, quando la Marini ha condiviso la definizione di ‘Stalinismo’ tratta dall’enciclopedia Treccani: «… fu associato l’esercizio di un illimitato potere personale (giustificato in nome della difesa del socialismo contro reali o presunti nemici) che, attraverso la propaganda e il controllo poliziesco, impose il conformismo in ogni sfera della vita politica, sociale e culturale e ricorse all’uso di metodi repressivi contro chiunque, spec. all’interno del partito, manifestasse qualche forma di opposizione o di dissenso…». E poi il commento caustico: «Una malattia non ancora debellata in alcuni partiti della sinistra…».

La situazione nel Pd

Una escalation, dicevamo. E il motivo è chiaro: con Bocci che non può intervenire pubblicamente, con la Porzi che ha comunque un ruolo istituzionale e più di tanto non può fare (eppure sta facendo molto), è la Marini a dover tenere alta la guardia, respingendo le aggressioni ‘da Roma’. Serve un punto di riferimento per i 104, che non a caso nei loro comunicati si firmano come ‘la maggioranza dell’assemblea regionale’ e che ormai da giorni – nonostante l’incontro con Orlando – continuano nel pressing su Verini per chiedere congresso straordinario e primarie di coalizione. Loro dalle candidature non vogliono rimanere fuori, nonostante quell’appello del vicesegretario nazionale a ‘saltare una partita’. E se le loro richieste non dovessero essere ascoltate si andrebbe verso una clamorosa separazione, almeno sulle candidature per le regionali, con un Pd ‘umbro’ e uno ‘romano’. Intanto è partita una petizione online per superare questa fase.

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Il volantino incriminato

Il caso Todi: Ralph vs Marini

In pochi – fuori Todi – se n’erano accorti, ma il fatto è venuto alla luce con una nota del Pd locale, che denunciava «l’ennesimo atto inqualificabile di Ralph Shaw». Cosa era successo? Insieme alle brochure che pubblicizzano l’evento del Todi Sagrantino Cup 2019 (patrocinato dal Comune ma anche dalla Regione), l’organizzatore ha fatto distribuire dei volantini pseudo satirici nei confronti della Marini (che è di Todi). Attorno alla ormai famosa foto nell’ultimo consiglio regionale (quello dell’auto voto e dell’ultimo discorso) c’erano frasi a metà fra lo sfottò e l’insulto di bassa lega, fino al macabro augurio finale: «Fra casa, struttura penitenziaria, e credo e spero, un’eventuale condanna, ti auguro buon riposo».

La richiesta del PD

«La manifestazione in questi anni – ricordavano i Dem – è stata sempre patrocinata dalla Regione Umbria e da numerosi comuni del territorio, tra cui Montefalco e Todi (da quest’ultimo anche sempre lautamente finanziata); numerose sono le aziende di prestigio che sostengono la manifestazione. Ci chiediamo come sia possibile che con contributi pubblici, soldi di tutti i cittadini, l’organizzatore possa diffondere volantini infamanti, beceri e di pessimo gusto nei confronti di chicchessia». Il materiale in questione – denunciavano – è stato distribuito in tutte le attività commerciale della città e, ancor più grave, all’interno dei palazzi e uffici comunali di Todi.

La risposta del sindaco Ruggiano

Un caso che ha imbarazzato anche il sindaco di centrodestra Antonino Ruggiano, che ha tolto il patrocinio alla manifestazione, facendo intendere che non elargirà il contributo annuale. Il sindaco ha dovuto convenire che si era passato il limite, annunciando che «il contributo si quantifica a fine anno in base alle disponibilità di bilancio ed era stato dato solo un anticipo» e lasciando intendere che non sarà elargito. Ma non solo: «Non permetto a nessuno – ha fatto sapere Ruggiano, che della Marini non è certo amico – di distribuire certe dichiarazioni col marchio del Comune; le istituzioni per me sono sacre». Quindi, l’immediata revoca del patrocinio.

Il ringraziamento della Marini

E torniamo al presente – domenica mattina – quando Catiuscia Marini scrive sul suo profilo: «Voglio ringraziare pubblicamente il sindaco Ruggiano e la giunta comunale di Todi per aver mostrato fermezza su una squallida vicenda… e non penso solo alla mia persona, abituata nel tempo a costruirsi una forte corazza contro questi vili e ripetuti attacchi, ma alle altre persone che con questo gesto del comune sanno che esiste un limite alla denigrazione e alla violenza verbale che può essere più distruttiva di quella fisica. Ringrazio anche i tanti commercianti che si sono dissociati da questa nefandezza e le persone che mi hanno testimoniato vicinanza tra cui alcuni Main sponsor dell’evento». E in calce anche il commento della Porzi: «Voglio esprimere anche pubblicamente, cosa che ho fatto già in privato, i miei complimenti al sindaco Antonino Ruggiano, per essere stato, in tempi dove insulto e volgarità sono utilizzate con troppa disinvoltura anche dagli esponenti della politica, un richiamo al rigore e alla correttezza: le contrapposizioni politiche non dovrebbero mai scadere a questi livelli».

Tanta carne al fuoco. Tutto in 24 ore o poco più.
Siamo avvertiti: la Marini è tornata.

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