La segnalazione giunta all’attenzione della polizia Stradale di Orvieto, datata 28 settembre 2016, parlava di un mezzo pesante che stava procedendo a zig zag lungo l’autostrada A1 nei pressi di Città della Pieve (Perugia). Gli agenti erano intervenuti fermando il conducente – un bielorusso che al tempo aveva 31 anni – che da subito era sembrato decisamente ‘su di giri’, ubriaco. E infatti nel sangue aveva un tasso alcolemico record, pari a 3,24 grammi/litro. Ben superiore allo 0 che ciascun autista professionale deve avere ed anche allo 0,5: il massimo ‘concesso’ a tutti gli altri (ad eccezione dei neopatentati). Conseguenze: denuncia, sanzioni, ritiro della patente. E la consapevolezza, da parte della Polstrada coordinata dal comandante Stefano Spagnoli, di aver evitato una tragedia. L’uomo è stato poi giudicato venerdì dal tribunale di Terni, con il giudice Marco Di Tullio che ha accolto le richieste formulate in aula dal pm Adalberto Andreani e condannato l’autotrasportatore ad un anno di reclusione, oltre a 6 mila euro di multa e revoca della patente di guida.