di F.T.
I militari del Noe di Perugia lo hanno prelevato all’alba di ieri nella sua casa di Acquasparta, per condurlo nel carcere napoletano di Poggioreale dove a stretto giro verrà sentito dagli inquirenti. A Bruno Santorelli, 48 anni, uno degli undici destinatari dell’ordinanza di custodia, frutto dell’indagine con cui la procura di Napoli e i carabinieri hanno messo sotto scacco i protagonisti di un vasto giro di mazzette e favori legati alle opere di metanizzazione dell’isola di Ischia, viene contestato il riciclaggio di denaro.
Le accuse Secondo il procuratore aggiunto Alfonso D’Avino e i sostituti Woodcock, Carrano e Loreto, l’uomo non farebbe comunque parte dell’associazione a delinquere messa in piedi fra i dirigenti di un’azienda – la Cpl Concordia, società modenese leader nella realizzazione di strutture per il trasporto del gas – e il comune di Ischia, con il sindaco Giuseppe Ferrandino (Pd) finito in carcere.
La difesa Il professionista ternano, sales manager della Cpl Concordia per l’area nord Africa, e frequenti viaggi di lavoro fra Tunisia e Algeria, si difende attraverso il suo legale, l’avvocato Enrico De Luca del foro di Terni: «Il mio assistito non era a conoscenza delle attività del gruppo. In questo senso la sua estraneità, rispetto alle contestazioni che gli vengono mosse e alle dinamiche esistenti, è totale. A breve avrà modo di chiarire direttamente la sua posizione, per sgomberare definitivamente il campo da ogni dubbio».
L’azienda Sull’indagine dei magistrati partenopei interviene la stessa azienda, la Cpl Concordia, che oltre a confermare «la propria fiducia nell’operato della magistratura» si dice «pronta ad assumere tutti i provvedimenti necessari per tutelare le attività di un gruppo imprenditoriale attivo da 116 anni e che dà lavoro a 1.800 persone». Il tutto, ovviamente, nella misura in cui «i fatti addebitati dovessero trovare conferma».