Miranda celebra i suoi patroni Sant’Antonio e San Liberatore. Infatti il giorno venerdì 13 giugno si farà festa con l’associazione Miranda nel Cuore APS e Cassiopea. Il programma prevede alle ore 17.30 l’esibizione della banda musicale Tullio Langeli di Cesi sulla piazza principale. Alle 18 presso la chiesa parrocchiale, santa messa e processione. Alle 20 presso il ristorante Cassiopea, cena tutti insieme al costo di 25 euro per tesserati di Miranda nel Cuore APS, 30 euro i non tesserati. Ma Miranda è conosciuta per tante peculiarità .
C’è un personaggio fra i protagonisti dell’arte umbra a cavallo tra il XIV e XV secolo, conosciutissimo da studiosi ed esperti di arte che hanno trattato i lavori attraverso saggi e biografie. Si tratta di Bartolomeo da Miranda, figlio d’arte. «Innanzitutto Miranda – afferma lo storico Carlo Favetti – è un piccolo paese arroccato in cima alla montagna sovrastante la città di Terni, famosa per la sua stella di Natale grandiosa. Ha all’interno, tra vicoli e archetti, una via dedicata al suo illustre figlio Bartolomeo, iniziativa svoltasi nel 2011. Tra le antiche mura c’è una bella chiesa con altari sulle pareti laterali dove si conservano tele e stucchi che vanno dal XVII al XVIII secolo. La torre e stata restaurata ed oggi è accessibile per godersi il panorama sulla conca ternana. La porta del castello, risalente all’epoca medievale, conserva il Tyrus, emblema dell’Interamna Nar».
«Ma ora veniamo al nostro artista. Bartolomeo – continua Favetti – nasce sul finire del XIV secolo. Come attesta Filippo Todini nei suoi scritti, ‘è una espressione della pittura radicata entro orizzonti della particolare inflessione del gusto tardo gotico che si afferma nell’Umbria meridionale, espandendosi entro la metà del secolo’. Figlio d’arte perché suo padre Domenico, originario di Miranda, fu un pittore importante del XIV secolo. Nel 1369 faceva parte del gruppo di affermati pittori alla corte di papa Urbano V. A Spoleto nel 1395 partecipò alle miniature di un Lezionario per il duomo; nel 1404 esegui alcune opere su commissione dello stesso comune. Bartolomeo – aggiunge lo storico – nel 1437 è a Spoleto e la sua bravura è già nota ovunque. Esegue opere in affresco e tavola. Madonna della Spiga del 1449, presso la chiesa di Santa Maria di Pietrarossa a Trevi; Madonna del Latte in trono tra Santi nella chiesa di San Pietro e Andrea di Trequanda, vicino Siena; tabellone votivo con San Pietro nella chiesa di San Pietro al Pettine di Trevi. Alcuni affreschi realizzati in edifici di culto nella valle spoletina: l’Annunciazione nella chiesa dei Santi Domenico e Giacomo a Bevagna; Madonna in Trono del 1437, cripta San Ponziano a Spoleto; Sposalizio Mistico di Santa Caterina nella chiesa di San Lorenzo di Spello. Le sue opere le troviamo anche ad Orvieto con un tabernacolo a sportelli dove è stato dipinto una Madonna col Bambino tra Beati. A Bovara – conclude – nella primavera del 1998 da un fondo privato emerge un affresco della metà del ‘400 a lui attribuito. Nel 1991 è stata restaurata la tavola raffigurante la Madonna col Bambino presso il cenacolo San Marco di Terni».