Modello organizzativo, la Uil storce il naso

Terni, giunta approva con 74 assunzioni nel 2019. Il sindacato: «Incremento positivo ma insufficiente. Nessun confronto»

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Nuovo modello organizzativo del Comune di Terni, assegnazione della dotazione organica per singola struttura dirigenziale, l’inserimento di nuovi profili professionali, piano triennale del fabbisogno 2018-2020 e rideterminazione della pianta organica. Tutti approvati venerdì mattina dalla giunta su proposta dell’assessore al ramo, Sonia Bertocco.

Sonia Bertocco

Altre novità. Le assunzioni

Via libera inoltre anche per il regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi del Comune, i criteri generali legati alla disciplina delle posizioni organizzative e degli incarichi di alta professionalità, l’istituzione delle posizioni organizzative e degli incarichi di alta professionalità. In generale sono previste 74 assunzioni, 54 delle quali nell’anno in corso: «Nelle linee programmatiche – viene messo in evidenza dall’amministrazione – era stata prevista la ridefinizione dell’attuale modello organizzativo, con l’obiettivo di ridare un nuovo impulso al Comune, nell’ottica di una migliore gestione delle risorse umane, in coerenza con le funzioni fondamentali conferite all’Ente”. A dicembre scorso è stato nominato un gruppo di lavoro tecnico amministrativo di supporto all’assessorato in tutte le fasi di analisi, monitoraggio e valutazione del vigente modello organizzativo, nonché in tutte quelle necessarie per la ridefinizione dello stesso. L’assessorato, con il supporto del gruppo di lavoro, ha operato in questi mesi per arrivare all’elaborazione di un modello che, attraverso un nuovo processo di organizzazione, possa rispondere alle attuali esigenze organizzative dell’amministrazione comunale. Il lavoro ha avuto, come presupposto, lo studio delle attuali strutture direzionali, delle competenze attribuite, dei carichi di lavoro distribuiti tra i vari uffici e tra le risorse che costituiscono la dotazione organica di ciascuna di esse. Per questo sono state effettuate consultazioni con i singoli assessori e con i dirigenti delle strutture di riferimento».

Cosa cambia

Sono diversi i criteri organizzativi che hanno portato alla definizione del nuovo modello organizzativo: «Armonizzazione delle direzioni – sottolinea l’amministrazione – con articolazione dei servizi e degli uffici per funzioni omogenee, distinguendo tra funzioni finali e funzioni strumentali di supporto; modernizzazione e strutturazione degli uffici e dei processi mediante l’utilizzo di innovative soluzioni informatiche; flessibilità nell’organizzazione degli uffici e nella gestione delle risorse umane anche attraverso processi di mobilità, riconversione professionale e formazione; responsabilizzazione delle figure dirigenziali in ordine alla gestione della spesa e al corretto sviluppo dell’attività nei servizi di competenza; facilitazione dei rapporti con i cittadini utenti con la creazione dello Sportello unico per cittadini e aziende, anche attraverso la formazione e qualificazione del personale addetto; valutazione da parte dei cittadini della qualità delle prestazioni erogate e valorizzazione e potenziamento, con appositi uffici e nuove risorse, con massima priorità, delle tematiche legate all’ambiente, alla riscossione dei tributi, ai bandi europei, alla gestione delle società partecipate, all’innovazione informatica e all’istituzione dello sportello unico per i servizi al cittadino. L’obiettivo del nuovo modello organizzativo dell’ente è un modello incrementale di efficienza ed efficacia, che realizzi un miglioramento continuo e non drastico della struttura organizzativa, in un progressivo adattamento al nuovo contesto, necessario per la criticità in cui versa l’ente per la situazione economica finanziaria e per quella delle risorse umane determinata dallo stato critico del personale, carente in tutte le figure professionali e, in particolare, per la grave carenza di dirigenti».

Gino Venturi, Uil Terni

La Uil Fpl: «Si parte con il piede sbagliato»

Storce il naso la Uil di Terni che, attraverso il suo segretario Gino Venturi, fa sapere che «purtroppo le nuove assunzioni non riusciranno neanche a compensare le cessazioni che in questi ultimi anni ci sono state e che ci saranno prossimamente per effetto di ‘quota 100’. L’assunzione di decine di persone è un fatto sicuramente positivo per cui ci siamo fortemente battuti e in questo contesto registriamo con favore anche la stabilizzazione delle precarie dei servizi educativi per la cui soluzione ci siamo fortemente impegnati. La giunta ha anche approvato quello che definisce il ‘nuovo modello organizzativo’, partendo però con il piede completamente sbagliato. Gli assetti organizzativi – osserva Venturi – sono temi da sempre di particolare interesse per le organizzazioni sindacali, sia nel settore privato sia in quello pubblico. Quando si parla del Comune di Terni vi è persino maggiore interesse perché dagli assetti organizzativi dipende anche molto l’efficienza dei servizi ai cittadini, ai quali teniamo particolarmente. Tuttavia vi dovrebbe essere anche un forte interesse dell’ente al confronto con i lavoratori che operano nei servizi e che quindi possono portare contributi utili al loro miglioramento, anche in termini di osservazioni e proposte. Del resto sembra miope e destinato al fallimento un qualsiasi processo riorganizzativo che non punti al coinvolgimento dei lavoratori. Eppure tutto questo avviene al Comune di Terni dove la riorganizzazione si fa senza alcun serio confronto con il sindacato e con i lavoratori. Cosa del tutto inedita visto che non era mai prima accaduto, neanche con le gestioni commissariali. L’assessore al personale ha convocato un inusuale e fugace incontro ‘politico’ e ha presentato ‘il nuovo modello organizzativo’ dopo aver precisato che è frutto di lavoro di mesi. Quindi hanno proceduto senza alcuna fretta. Dopo mesi di letargo è sopraggiunta, dalla mattina alla sera, un’improvvisa fretta che sembra solo un pretesto per eludere un qualsiasi confronto, dal quale sarebbero potute venire solo proposte costruttive. Nessuna possibilità dunque per il sindacato di sviluppare un serio e propositivo confronto e di coinvolgere i veri protagonisti, cioè i lavoratori, dai quali sarebbero di certo venute utili osservazioni e suggerimenti. Nel merito – conclude il segretario della Uil -,oltre alle solite pompose affermazioni, non sembra possano essere individuate altre innovative decisioni a partire dalla formazione del personale completamente assente nonostante il Comune avrebbe, secondo gli obblighi contrattuali, dovuto aver destinato ad essa circa 500 euro euro. Ma su questo l’Assessore continua a fare l’orecchio da mercante. Insomma una riorganizzazione che già parte male, anzi nel peggiore dei modi».

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