Era stato trasportato all’ospedale di Perugia con politrauma e in ‘codice rosso’. In ragione della gravità delle sue condizioni – fratture cervocali e lombardi ma anche una profonda ferita alla testa – i sanitari del ‘Santa Maria della Misericordia’ lo avevano ricoverato in rianimazione con riserva di prognosi. Ma l’operaio 60enne Giulietto Goretti, che mercoledì pomeriggio è precipitato dal tetto dell’azienda di famiglia – la Goretti Technological Systems di via Palazzeschi, a Taverne di Corciano (Perugia) – purtroppo non ce l’ha fatta. L’uomo, originario di Castiglione del Lago, ricopriva il ruolo di direttore tecnico nell’impresa specializzata nell’installazione di impianti elettrici e di allarme. È venuto a mancare nella prima mattinata di giovedì: troppo gravi le lesioni riportate nella caduta, avvenuta da un’altezza di circa sette metri. Sull’accaduto indagano i carabinieri di Corciano e la Usl Umbria 1 e l’apertura di un fascicolo da parte della procura perugina, per l’ipotesi di omicidio colposo, appare scontata così come l’esame autoptico sulla salma del 60enne che spetta all’autorità giudiziaria disporre.
La dinamica
Secondo una prima ricostruzione, Giulietto Goretti era salito sul tetto del capannone aziendale, sembra senza indossare il casco, per ricoprire con dell’isolante i fori lasciati dall’installazione di un impianto fotovoltaico. Improvvisamente una parte della copertura ondulata in cemento, non portante, ha ceduto sotto i suoi piedi e l’addetto 60enne è precipitato al suolo, a pochi passi dall’ingresso e davanti agli occhi dei quattro operai presenti.
La Cgil di Perugia: «Basta tragedie»
«Ci stringiamo ai familiari, amici e compagni di lavoro dell’operaio. Non possiamo continuare a sopportare questo stillicidio quotidiano». Ad affermarlo in una nota è Simone Pampanelli, segretario generale della Cgil di Perugia: «Appena dieci giorni fa – prosegue – abbiamo visto morire un altro operaio di 65 anni schiacciato da lastre di vetro a San Giustino. Morti che si sommano alle altre di inizio anno e alle 19 del 2021 nella nostra provincia. E nei primi due mesi dell’anno l’Inail ha registrato un incremento spaventoso degli infortuni, di quasi il 20%. È evidente che questa tendenza allarmante va immediatamente fermata. Deve essere obiettivo di tutti, a partire dalle istituzioni, bloccare subito la strage». Per richiamare l’attenzione su questa piaga, il prossimo 6 maggio, a un anno dalla tragedia di Gubbio nella quale hanno perso la vita Elisabetta d’Innocenti e il giovanissimo Samuel Cuffaro, Cgil, Cisl e Uil saranno di nuovo in piazza nella città dei ceri. «È fondamentale risvegliare le coscienze e mettere in moto azioni concrete e immediate per garantire salute e sicurezza in tutti i luoghi di lavoro» conclude Pampanelli.