Proseguono senza sosta le indagini della procura della Repubblica di Spoleto – il pm titolare è Vincenzo Ferrigno – e dell’Arma dei carabinieri sulla morte di Amin Touaf, l’operaio 31enne originario del Marocco, residente a Cerqueto di Marsciano, che lo scorso 10 agosto ha perso la vita nella piscina comunale di Marsciano. L’uomo, sposato e padre di un figlio in tenera età , era stato notato sul fondo della vasca da un bagnante e subito estratto dai bagnini in servizio che avevano anche utilizzato un defibrillatore nel tentativo di rianimarlo. I successivi soccorsi da parte degli operatori del 118 si erano però rivelati inutili, con il 31enne che era deceduto nella struttura natatoria marscianese, prima dell’intervento dell’elisoccorso Nibbio.
Martedì i carabinieri – Compagia di Todi, Nas (Nucleo antisofisticazione e sanità ) e Nil (Nucleo ispettorato del lavoro) di Perugia – hanno eseguito sopralluoghi nella piscina dove si è consumata la tragedia, ma anche nelle altre tre – Fratta Todina, Spina (Marsciano) e San Venanzo – gestite dalla stessa società . L’indagine, che come atto dovuto vede al momento iscritti nel registro degli indagati due bagnini per omicidio colposo, è in fase di sviluppo e solo una vlta ricostruito completamente il quadro, anche relativamente alle cause esatte del decesso, gli inquirenti procederanno con le determinazioni e le eventuali contestazioni circostanziate. A riportare la notizia è il quotidiano ‘Il Corriere dell’Umbria‘ con un articolo a firma di Alessandro Antonini.