Nuovo stadio Liberati, De Luca (M5s): «La Regione dica di sì»

Mozione in consiglio del portavoce grillino. «Serve una posizione favorevole, fornire chiarimenti sul percorso normativo»

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Arriva in consiglio regionale la questione del nuovo stadio Liberati di Terni: a presentare una mozione all’assemblea legislativa è stato il portavoce del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca. L’atto intende impegnare la presidente Tesei e la giunta regionale «ad esprimere convintamente posizione favorevole» alla realizzazione dell’impianto e «porre in essere tutte le azioni utili nella sfera di competenza della giunta regionale per il raggiungimento dell’obiettivo di concerto con l’amministrazione comunale e la società Ternana Calcio, restituendo finalmente dignità a Terni e ai suoi tifosi».

PROGETTO STADIO A TERNI, CARISSIMI (LEGA): «FACCIAMO CHIAREZZA»

L’appello

De Luca chiede di «procedere nei tempi e nei modi previsti dalla legge alla redistribuzione dei posti convenzionati garantendo equa dignità di tutti i territori senza che questo possa in alcun modo mettere in discussione la necessità di potenziamento della sanità pubblica nell’Umbria meridionale». In merito al percorso normativo, secondo il consigliere del M5S «c’è ancora molta confusione, ma spetta alla giunta regionale e a nessun altro fare chiarezza». Lo stadio Liberati di Terni, aggiunge De Luca, «ha costituito per decenni un impianto di eccellenza per il calcio italiano, ma le difficoltà di gestione e manutenzione hanno caratterizzato una rapida obsolescenza della struttura. Terni e i ternani sognano da anni un nuovo impianto che garantisca sostenibilità di investimenti e restituisca dignità alla squadra ed alla città. Il progetto di riqualificazione presentato dalla Ternana Calcio e dal presidente Stefano Bandecchi nel quadro della Legge Stadi, sta suscitando grande interesse da parte dei tifosi e dei cittadini. Il progetto prevede la sostenibilità economico-finanziaria attraverso una clinica di 200 posti, convenzionata al 50% con il Sistema sanitario regionale».

Il percorso

L’iter autorizzativo per l’esercizio di soggetti privati all’interno del Ssn – ricorda De Luca – «presuppone diverse caratteristiche che il legislatore ha previsto per assicurare un adeguato livello di prestazioni agli utenti e garantire un’elevata qualità paragonabile a quella delle strutture sanitarie pubbliche. Il percorso che le strutture sanitarie private devono intraprendere per essere accreditate all’interno del Ssn prende il nome di sistema delle tre A (Autorizzazione-Accreditamento-Accordi contrattuali) e prevede tre step che permettono la loro equiparazione a quelle pubbliche. In Umbria attualmente i posti sanitari convenzionati sono attribuiti tutti in strutture operanti in provincia di Perugia. Su questo percorso c’è ancora molta confusione. Del resto non ci sono simili precedenti in Italia, visto anche la legge di riferimento e le sue modifiche sono molto recenti per cui in un certo modo stiamo facendo giurisprudenza». «Ma è la giunta regionale (Lega e FdI) e nessun altro ad essere chiamata a fare chiarezza» conclude De Luca.

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