Padre ‘coltivatore’ per il figlio: patteggia un anno e quattro mesi

Terni – Anche 5.800 euro di multa per il 66enne arrestato dai carabinieri e che aveva giustificato la marijuana spiegando che voleva tenerlo lontano dai ‘brutti giri’ di spaccio

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Era balzato agli ‘onori’ delle cronache per l’arresto, eseguito dai carabinieri del comando stazione di Terni coordinati dal luogotenente Piero Pacetti, ma soprattutto per aver giustificato tutta quella marijuana, coltivata, in fase di essiccazione e già essiccata, spiegando ai militari che preferiva fornirla lui al figlio, consumatore, piuttosto che farlo finire in mano a qualche spacciatore e quindi a giri non proprio raccomandabili. L’uomo è il 66enne ternano residente nella zona di San Rocco e finito ai domiciliari nei giorni scorsi dopo il ‘blitz’ dell’Arma che, presso l’abitazione rurale, aveva portato al sequestro di piante di marijuana appese per consentirne l’essiccazione, la stessa droga già ‘lavorata’ e confezionata in barattoli – per un peso totale di circa 1 chilo e 200 grammi – e un’ultima pianta di canapa indiana in giardino, residuo della coltivazione estiva, alta circa 2 metri.

Il patteggiamento

Nei giorni scorsi, di fronte al giudice Chiara Mastracchio e al vpo Catia Naldi, ha patteggiato una pena – sospesa – di un anno e quattro mesi, oltre a 5.800 euro di multa. Revocata la misura degli arresti domiciliari, contestualmente alla convalida disposta dal giudice. Il 66enne ternano è difeso dall’avvocato Andrea Madami, così come il figlio 28enne. Quest’ultimo, nell’ambito dell’operazione dei carabinieri, è stato denunciato a piede libero in base al 5° comma dell’articolo 73 della legge 309 del 1990, ovvero la configurazione più ‘tenue’. Nelle prossime settimane si capirà se il giudizio, nei suoi confronti, sarà ordinario o se si accederà ad un altro patteggiamento, dopo quello del padre. Entrambi comunque, salvo una segnalazione amministrativa del 28enne come assuntore, sono di fatto incensurati. Oltre a sequestrare lo stupefacente, i militari del comando stazione di Terni avevano acquisito, presso la stessa abitazione, anche un bilancino di precisione, una macchina per il sottovuoto ed una bilancia: tutto materiale utilizzato per confezionare le dosi.

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