‘Partecipate’ regionali: «Risanate e rilanciate. Ora nuove sfide»

La presidente della Regione Umbria Donatella Tesei ha illustrato i risultati e i nuovi progetti

Condividi questo articolo su

«In questi due anni, attraverso un lavoro straordinario svolto con grande determinazione e in sinergia, non solo abbiamo salvato e risanato le ‘partecipate’ regionali, ma le abbiamo rilanciate, ne abbiamo resa chiara la missione di interesse pubblico per il cittadino e abbiamo creato tra di esse un sistema compatto e controllato a servizio di cittadini ed imprese». A parlare è la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, a conclusione dell’incontro che si è tenuto mercoledì mattina a palazzo Donini con gli amministratori delle sedici ‘partecipate’ regionali, chiamati a illustrare i rendiconti sociali relativi al primo semestre dell’anno, con i principali indicatori di salute, risultati conseguiti e attesi, nuovi progetti. Presenti, tra gli altri, il vicepresidente della Regione Roberto Morroni e l’assessore alle infrastrutture e trasporti, politiche della casa Enrico Melasecche.

«In Umbria è il momento di una riforma strutturale della sanità»

Il ruolo delle ‘partecipate’

«Ringrazio tutti gli amministratori – ha detto la presidente – per il lavoro che stanno svolgendo e che oggi in sintesi ci hanno illustrato. Quando ci siamo insediati, le partecipate regionali erano scollegate tra loro e avevano obiettivi spesso non ben individuati. Inoltre, in alcuni casi, rappresentavano un potenziale rischio per il bilancio regionale: ben note sono le difficoltà in cui si trovavano, ad esempio, la Sase e Umbria mobilità, ma anche le problematiche che erano chiamate ad affrontare Umbraflor, l’Agenzia Umbria ricerche, la stessa fondazione Umbria jazz. Sono stati, pertanto, due anni difficili, che ha visto tutti impegnati nell’azione di risanamento, ma allo stesso tempo nella riorganizzazione e nella valorizzazione della loro ‘mission. Ho voluto la riforma del sistema delle ‘partecipate’ perché diventassero un motore dello sviluppo socioeconomico della regione: è l’impresa privata a creare lavoro e crescita, mentre il pubblico deve creare le condizioni abilitanti per essa ed ha una funzione anticiclica nei momenti difficili. Colgo l’occasione anche per sollecitare gli amministratori ad avviare percorsi per incrementare l’inserimento di lavoratori disabili, non come obbligo di legge, ma come opportunità».

Le sfide

La presidente Tesei ha evidenziato tre nuove sfide da affrontare lungo quel percorso che porterà le ‘partecipate’ a spingersi ancora oltre: «La prima riguarda uno studio, per poi aprire una riflessione in giunta, sulla trasformazione ove possibile delle ‘partecipate’ in società benefit, per rendere statutaria la loro missione di servizio al cittadino, investimento sociale, inclusione dei fragili, politiche del lavoro attente a donne e giovani. La seconda è la valorizzazione del nostro ruolo in Umbriafiere e la possibile creazione di un polo fieristico più moderno. Su questo abbiamo già dato mandato a Gepafin, secondo una linea guida condivisa con Umbriafiere, di ipotizzare una progettualità di cui vorrei discutere in giunta a fine settembre. La terza, così come fatto per Umbria salute ed Umbria digitale, riguarda il completamento dello studio sulla fattibilità tecnica ed i vantaggi di una fusione tra Gepafin e Sviluppumbria, su cui riflettere in giunta a settembre, nell’ottica non solo e non tanto di un risparmio della spesa, ma di un nuovo e più potente sistema di sostegno alle imprese della nostra regione che probabilmente dovranno affrontare mesi difficili. Gli amministratori delle ‘partecipate’ – ha concluso la Tesei – hanno dimostrato grandi capacità nel migliorare performance e obiettivi, efficientando le spese, aumentando il valore della produzione e allargando il proprio campo di azione, e questo nonostante anche la riduzione di trasferimenti da parte della Regione. Un processo di miglioramento continuo, che ora prosegue ancora con più slancio».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli