Partorì con un tumore, adesso chiede aiuto

Montefalco, la storia di Pamela fece scalpore lo scorso novembre. Ricoverata a Perugia, ora i familiari raccolgono contributi economici per consentirle di curarsi con una terapia sperimentale

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La storia di Pamela Angelelli, la donna di Montefalco (Perugia) che ha partorito suo figlio nonostante un linfoma aggressivo Perugia, ha già fatto commuovere. Ora però, dopo un primo lieto fine (la nascita del piccolo Nicola, che ora ha quattro mesi) se ne cerca un altro: le cure per la mamma.

Il post di Pamela

Sette cicli di chemio

Dal parto, Pamela è ancora in ospedale e sta tentando un settimo ciclo di chemioterapia che però fino ad ora non ha prodotto i risultati sperati. Ecco perché i familiari spingono per farla rientrare in una sperimentazione (Car-t), che però in Italia è solo agli inizi, mentre è già sviluppata in altre nazioni, come Usa e Israele. «Stiamo tentando di trovare una struttura all’estero che sia disponibile a sperimentare la Car-t su Pamela – spiega a umbriaOn la signora Simona, cugina di Pamela, che ha promosso la raccolta fondi – ma per consentirle di recarsi in un centro privato servono somme altissime anche fino a 500mila euro». Per questo motivo è stata lanciata una raccolta fondi sociale per raggiungere la cifra necessaria: «Chiediamo aiuto, ma bisogna far presto».

Una ragazza piena di vita

«Il solo pensiero che la nostra Pamela non possa crescere suo figlio è devastante – scrive Simona – non possiamo rinunciare a lottare sapendo che esiste la concreta possibilità di poter donare loro un futuro insieme, come è giusto che sia. Pamela è una ragazza amante della natura e dell’arte, dipinge e adora gli animali tanto da aver creato, con non pochi sacrifici, l’allevamento amatoriale ‘Ali di Cocker’ facendo della sua passione più grande, un lavoro. Pamela affronta la vita con il sorriso, anche ora che è così difficile, e noi vorremmo che potesse farlo ancora per molto tempo».

 

LA RACCOLTA PER PAMELA SU GOFUNDME

Occhio alle commissioni su internet

La cosa migliore è mettersi in contatto con la famiglia anche perché, donando attraverso le piattaforme di raccolta fondi si pagano anche delle commissioni che possono arrivare talvolta al 15%. Quando si dona il consiglio è verificare bene tutte le voci per non vedere andare in fumo anche solo una parte del proprio contributo. «Qualora Pamela riuscisse a rientrare nelle sperimentazioni italiane – scrivono i familiari – le donazioni potranno essere restituite, devolute a casi simili o alla ricerca sul cancro».

Aggiornamento: aperto un conto corrente dedicato

Chi volesse partecipare con bonifico diretto alla raccolta fondi per Pamela può utilizzare questo Iban: IT07R0301503200000005914294
Ogni eventuale donazione dovrà riportare la causale: «Donazione volontaria per cure mediche Angelelli Pamela».

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