Prima l’esame per sé, superato senza intoppi (e matematica generale alla facoltà di economia, sostenuto in una lingua diversa da quella ‘madre’, non è una passeggiata). Poi lo stesso esame anche per altri due amici e compagni di corso. Nella prima occasione, nessuno ci ha fatto caso. Nella seconda, sì. Così un giovane studente congolese, iscritto all’Università di Perugia, è stato denunciato insieme ai due amici con cui avrebbe ‘ordito’ il raggiro ed ora le loro posizioni sono al vaglio del tribunale di Perugia.
I fatti, ricostruiti dal quotidiano ‘Il Messaggero-Umbria‘ con un articolo a firma di Michele Milletti, risalgono a qualche mese fa. Lo studente, originario del Congo, ha superato l’esame e poi, successivamente, si è presentato anche per i suoi due amici, usando i loro documenti nella convinzione che nessuno avrebbe percepito lo scambio di persona. Ma non è andata così e, anzi, nel secondo caso di sostituzione, i docenti se ne sono accorti e hanno fermato l’esame. Passando la palla alle forze dell’ordine e quindi agli inquirenti. Per i tre, i rispettivi avvocati hanno chiesto – nel corso dell’udienza pre dibattimentale – la messa alla prova, sostenendo come l’ipotesi di reato appropriata sia ‘sostituzione di persona’ e non ‘truffa’. Spetta al giudice Emma Avella decidere ed eventualmente chiudere la curiosa vicenda.