Atti persecutori, danneggiamento seguito da incendio e accesso abusivo ai sistemi informatici. Questi i reati per i quali è indagato un 46enne, comandante della polizia Locale di Cellole (Caserta): i carabinieri di Perugia, in collaborazione con l’Arma di Sessa Aurunca, hanno dato esecuzione al divieto di avvicinamento richiesto dalla procura della Repubblica e accolto dal gip di Perugia Angela Avila, con contestuale applicazione del braccialetto elettronico. La vittima è l’ex compagna, una agente della polizia Locale di un comune della provincia di Perugia. L’incendio contestato è quello dell’auto della vittima, scoppiato all’alba dello scorso 12 marzo a Ripa: vicenda che aveva fatto subito ipotizzare il dolo.
Gelosia
In sede di querela la donna – spiega il procuratore di Perugia Raffaele Cantone in una nota – «riferiva di aver conosciuto l’uomo – anch’egli appartenente ad un reparto della polizia Locale della provincia di Caserta, con il grado di comandante, nell’anno 2022 e di avere avviato con lo stesso un rapporto di convivenza ed una relazione sentimentale. Successivamente al trasferimento della donna nella provincia di Perugia, l’atteggiamento di gelosia ossessiva dell’uomo generava nella donna un fortissimo stato d’ansia; la donna evidenziava in particolare che, in una circostanza l’uomo, in sua assenza, si era introdotto all’interno della sua abitazione e si era abusivamente impossessato di tutte le credenziali, password e pin personali al fine di accedere e monitorare tutti i suoi profili social». Da qui la decisione di interrompere il rapporto.
Controllo e incendio
L’uomo non si è rassegnato, tutt’altro. Ha continuato a controllarla, imputandole in più occasioni di aver intrattenuto relazioni sentimentali anche con uomini sposati e screditandola anche agli occhi di parenti, amici e colleghi. «L’atteggiamento persecutorio dell’uomo si manifestava attraverso offese, minacce scritte o vocali a qualsiasi ora del giorno e della notte; l’intento era quello di costringerla a riprendere la relazione, minacciandola di ritorsioni in caso di diniego. Le numerose vessazioni psicologiche perpetrate nell’ultimo periodo dall’indagato, raggiungevano l’apice all’inizio dello scorso mese, in cui si verificava l’incendio dell’autovettura della donna che si propagava anche su due altri veicoli». I gravi indizi di colpevolezza e la pericolosità sociale hanno fatto scattare un’ordinanza applicativa della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla donna e di comunicazione in qualsiasi forma con quest’ultima, con applicazione del braccialetto elettronico.