Personale sanità, senza sintomi si lavora

Umbria: comunicazione della direzione regionale salute che modifica le ‘regole d’ingaggio’ alla luce dell’aggravarsi del quadro

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Cambiano – da sabato 14 marzo – le ‘regole d’ingaggio’ anche per il mondo sanitario umbro, in relazione a cosa i professionisti devono fare in caso di contatti con casi sospetti o confermati di Covid-19. Ciò alla luce di quanto stabilito dal decreto legge 14 del 9 marzo 2020. Per questo la direzione saluto della Regione Umbria ha scritto ai vertici delle aziende ospedaliere e sanitarie del territorio umbro, impartendo le nuove direttive.

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La comunicazione

«Per effetto di tali disposizioni e in considerazione delle mutate e aggravate condizioni riguardanti il decorso dell’epidemia ed il coinvolgimento del personale sanitario – scrive la direzione regionale salute dell’Umbria -, dopo un approfondito confronto con le realtà venete e trentine che hanno vissuto e affrontato prima di noi l’impennarsi dei casi, si ritiene di emanare le seguenti disposizioni immediatamente applicabili: gli operatori sanitari e quelli dei servizi pubblici essenziali che hanno avuto un contatto stretto con casi sospetti o confermati di Covid-19 continuano a lavorare se non presentano febbre, tosse, sintomi respiratori; intorno alla quarta giornata dopo il primo giorno di contatto, i lavoratori di cui al comma precedente eseguiranno un tampone naso-faringeo; in caso insorgano sintomi (febbre, tosse o sintomi respiratori) o il tampone risulti positivo, i lavoratori dovranno essere posti in malattia. Le presenti disposizioni – conclude la lettera – si applicano anche al personale posto in quarantena nei giorni scorsi precedentemente alle nuove indicazioni. In questo caso il personale che non presenta sintomi rientrerà in servizio ed effettuerà il tampone nel primo giorno di ripresa del servizio».

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