Perugia, a Monteluce cappella devastata

Qualcuno si è introdotto nella notte e ha bruciato un vecchio messale oltre ad aver cosparso di cera rossa l’altare. Una bravata o riti satanici?

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di E.M.

Un vecchio messale bruciato, vetri spaccati, panche divelte e rovesciate oltre a residui di cera rossa attaccati all’altare. È ridotta così la cappella degli Infermi – dell’ex ospedale di Monteluce -, coperta di cenere e polvere, dopo gli atti vandalici che nella notte tra martedì e mercoledì l’hanno devastata.

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chiesa-monteluce2La cappella Un gran trambusto a partire da questa mattina davanti alla nuova Monteluce, a Perugia. Le macchine della polizia sono posteggiate davanti alla piazza da qualche ora dopo che gli operai del cantiere li hanno avvertiti che, nella notte, qualcuno si deve essere introdotto nella cappella. Alla piccola chiesa non si accede liberamente, perché è avvolta dalle recinzioni dei cantieri circostanti. L’unico cancello che consente l’ingresso chiude alle 17, quando gli operai se ne vanno. I vandali sono entrati probabilmente scavalcando, nella notte, quando potevano essere sicuri di non essere visti

L’allarme È stata la forte puzza di bruciato a mettere in agitazione gli operai del cantiere della nuova clinica di Porta Sole, dietro all’ex ospedale di Monteluce. «All’inizio, appena arrivati, abbiamo pensato a un problema nei nostri lavori – racconta uno di loro – poi abbiamo capito che l’odore veniva dalla cappella». Hanno immaginato che ci fosse ancora qualcuno dentro e non hanno osato avvicinarsi. «Così ho chiamato la polizia, intorno alle 7.30 di questa mattina», riferisce il capocantiere Bruno Capoccia.

chiesa-monteluce10Indagini in corso Sul posto per le indagini è subito arrivata la polizia – a Monteluce anche il neo questore, Francesco Messina – che mantiene ancora il massimo riserbo. Ma chi all’interno del cantiere ci lavora non ha dubbi: «Deve essere stato qualcuno che voleva fare qualcosa contro la religione». Lo spettro del rito satanico c’è, ma ancora nessuna conferma perché, in effetti, potrebbe essere stata una semplice bravata da ragazzi. Intanto la scientifica è al lavoro da questa mattina per fare tutti i rilievi necessari e, assicura la Polizia «bisogna ancora definire la competenza, le indagini andranno avanti». Sul posto, per un sopralluogo, si è recato l’assessore regionale Antonio Bartolini, titolare della delega al patrimonio regionale.

«Indignata» A stretto giro è arrivato il commento della presidente della Regione, Catiuscia Marini: «Un atto molto grave che ci lascia esterrefatti ed amareggiati. Esprimo la più ferma condanna di simili atti vandalici.  Mi provoca molta indignazione ed amarezza il fatto che un edificio di culto, come la Cappella di Monteluce, che ha anche un grande valore culturale per gli affreschi che lì sono stati realizzati da Gerardo Dottori, venga fatto oggetto di tali atti che offendono il nostro patrimonio culturale, già profondamente ferito a causa degli eventi sismici».

L’assessore La notizia dello scempio e della profanazione delle quali è stata oggetto questa notte, da parte di ignoti, la Cappella dell’ex policnico di Monteluce, dove Gerardo Dottori realizzò nel 1943 un importante ciclo pittorico, crea stupore e indignazione. «Le immagini restituiscono un accanimento nella distruzione degli arredi e una profanazione dei medesimi», ha scritto in una nota l’assessore alla cultura del Comune di Perugia Teresa Severini. «Il messale bruciato e segni inquietanti lasciati sull’altare con cera rossa colata, fanno venire in mente rappresentazioni macabre e non solo vandalismo. Purtroppo, anche il murale di Dottori sopra l’altare con la ‘Salus infirmorum’ ha subito danni in più parti per i colpi inferti. Per il resto, le pitture di Dottori della calotta absidale non sembrano essere stati toccate, ma si attendono i risultati delle indagini della scientifica prontamente intervenuta, così come il questore e la Soprintendenza». Il Comune di Perugia, nel 1995 provvide al risanamento della calotta e al restauro di tutto il ciclo, con la partecipazione dei frati della Cappellania per salvaguardare questo unicum. Parimenti, nella progettazione della Nuova Monteluce, la chiesa è stata salvaguardata e sono state anche poste condizioni per la sua risistemazione esterna. «Ci si augura che si faccia presto piena luce su questo brutto episodio, la cui tipologia sembrava essere da tempo estranea alla nostra città».

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