Perugia, bus di notte: «Dal Pd solo attacchi»

L’assessore comunale ai trasporti Casaioli replica alle accuse: «Dalla Regione pochi fondi a chi deve garantire prima i servizi essenziali»

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Non ci sta l’assessore ai trasporti Casaioli. E la replica arriva secca contro il Pd e le esternazioni dei consiglieri Bori (comunale) e Casciari (regionale) sul servizio di mobilità notturna che partirà in sperimentazione il prossimo 7 aprile.

Cristina Casaioli

Provocazioni Lo fa all’indomani dell’inaugurazione del servizio di collegamento per gli studenti tra il polo didattico di Monteluce e la mensa di Via XIV settembre. «Provocazioni strumentali e infondate» dice la Casaioli, quelle relative alla realizzazione del servizio di trasporto notturno solo grazie ai fondi messi sul tavolo dalla Regione. «Sono anni – spiega l’assessore – che come amministrazione comunale chiediamo alla Regione un incremento del contributo per il trasporto pubblico locale, a valere sull’apposito fondo. La Regione dell’Umbria al momento finanzia solo il 60% del trasporto di Perugia, quando la media degli altri comuni è dell’85% ed alcuni addirittura vengono coperti integralmente dai fondi regionali. È paradossale che il bacino dove si concentra l’utenza dell’intera regione, dove si trovano due università, dove si trovano le sedi più importanti degli enti territoriali umbri, riceva trattamenti sfavorevoli ed incapaci di garantire un livello adeguato dei servizi».

Servizi essenziali In questa situazione, secondo l’assessore, è evidente che il comune di Perugia,  con i pochi fondi che ha a disposizione, debba garantire in primis i servizi essenziali casa-lavoro e casa-studio, «cosa che stiamo facendo con uno sforzo enorme per il nostro bilancio. Abbiamo la responsabilità del buon padre di famiglia, che, in periodi di ristrettezze, sicuramente pensa a garantire ai figli il lavoro e lo studio prima del divertimento notturno».

Fondi regionali «Non siamo mai stati contrari alla mobilità notturna – chiarisce – anzi, ne abbiamo sempre riconosciuto il valore, strettamente associato con il ruolo di Perugia come città universitaria, ma abbiamo un limite economico-finanziario che non ci permette di impegnare fondi per ulteriori servizi. Abbiamo sempre garantito la nostra disponibilità ad organizzare e gestire il servizio se la Regione avesse svolto il suo ruolo di ente finanziatore, ruolo che tra l’altro le spetta per legge. Tra l’altro, ricordo bene i primi incontri in cui lo stesso assessorato regionale aveva rifiutato di  impegnarsi su questa operazione. Non appena sono state rese disponibili le risorse, sotto la legittima pressione di studenti ed enti accademici, l’amministrazione comunale ha subito istituito la linea, a testimonianza del fatto che anche per noi è un servizio importante. Tra l’altro, speriamo che il tema dei fondi per la mobilità studentesca non si esauriscano in questa piccola sperimentazione, ma che vengano reperiti in via strutturale, per garantire ai 20.000 studenti universitari ed a tutta l’utenza giovanile del capoluogo, residenti ed utilizzatori della città, un servizio di trasporto pubblico costantemente all’altezza delle loro aspettative».

Priorità Di notte, gli studenti, possono pure restare a casa, perché le priorità sono altre. Come il servizio shuttle tra il polo didattico di Monteluce e la mensa di Via XIV Settembre «perché si tratta di garantire agli universitari un servizio necessario al miglioramento della loro quotidianità e dell’offerta stessa della città agli studenti. Per questo, abbiamo fatto un grande sforzo e messo a disposizione le risorse, considerandolo un ulteriore passo verso una città davvero a misura di studente. È chiaro che, se finalmente i fondi regionali venissero ripartiti in via equa, vi sarebbero le risorse per offrire il servizio di trasporto che tutti i cittadini si aspettano. Paradossalmente la stessa Regione ha correttamente individuato all’interno del piano regionale dei trasporti la necessità di rivedere la ripartizione del Fondo ed ha definito i nuovi criteri di ripartizione, ma non si riesce ancora a trovare la strada per darne effettiva applicazione».

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