Perugia come nel ‘600: lavori sulla Peschiera

A San Matteo degli Armeni in corso una lenta opera di riqualificazione per riportare l’area così com’era un tempo, basandosi su un vecchio manoscritto

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C’erano tante piante, c’erano dei pesci, c’era probabilmente una statua di Nettuno. Non ci sono immagini a testimoniare, ma delle descrizioni in manoscritti dell’epoca. Il periodo è metà del 1600. Il luogo è il giardino di San Matteo degli Armeni: da quando vi è stata installata una biblioteca, nel 2012, è partito il progetto di riportare il giardino agli antichi splendori. L’obiettivo è restituire il ‘respiro’ del giardino così come era vissuto nel 1600. Magari non rifarlo uguale ma dare almeno l’idea. Punto di riferimento è uno scritto di Francesco Macinare che ben descrive quei luoghi in occasione di una festa che si è tenuta il 21 settembre del 1632.

LA DESCRIZIONE DEL PROGETTO NEL GIARDINO DI SAN MATTEO – VIDEO

Il progetto è in piedi da cinque anni, finanziato da fondi europei, e sta andando avanti per fasi. Prevede la riattivazione del riciclo dell’acqua dalla peschiera grande alle due vasche di raccolta, con la messa a dimora di piante tutto intorno. Parliamo di oltre 4800 metri quadri, difficili da manutenere, figurarsi da ripristinare. Ecco il motivo del percorso a fasi. La peschiera – la vasca più grande – è stata simbolicamente inaugurata in occasione della giornata dell’acqua, che proprio a San Matteo ha avuto il suo fulcro.

La peschiera, secondo il manoscritto di Macinara dovrebbe essere stata costruita all’inizio del 1600 per volontà del canonico Giovan Paolo Sozj che aveva acquistato l’area procedendo ad alcune bonifiche. Nel 1632 monsignor Jacopo Oddi riapre la chiesa al culto ed inizia una serie di lavori che riguardano il giardino. In occasione della festa di San Matteo Apostolo (21 settembre 1632), Macinara descrive il luogo ove si trova «una pescaia grande piena d’acque col pesce dentro, et in mezzo sotto un portico dentro nel muro vi sta un mostro marino che tiene a mandritta un bastone in mano, et alla sinistra una pietra, e per bocca usciva una raggio d’acqua cadendo nella peschiera».

«L’amministrazione comunale – ha detto il vicesindaco Barelli – ha deciso di riqualificare la peschiera per completare il recupero del complesso di San Matteo degli Armeni, ove è presente un giardino di qualità che, nelle stagioni calde, diventa anche luogo di lettura ed intrattenimento. San Matteo è molto più di una biblioteca: è un luogo speciale, unico a Perugia, che vogliamo continuare a valorizzare in ogni modo possibile».

La biblioteca di San Matteo è un centro di documentazione e ricerca conun patrimonio librario specializzato su pace, non violenza, diritti umani, dialogo interculturale e interreligioso, commercio equo e solidale, ambiente. Custodisce molte opere di Aldo Capitini, fra cui la bandiera della pace ideata per la Perugia-Assisi del 1961. Da un paio di anni, nel giardino della biblioteca è addirittura possibile sposarsi, visto che la sala viene data in concessione alle coppie che ne fanno richiesta.

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