Rendita catastale, verso una rivoluzione

Calati i prezzi delle case, in alcuni quartieri di Perugia vanno riequilibrate anche le aliquote. La proposta in commissione

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Ci sono zone del territorio comunale di Perugia, un tempo di pregio, che vanno aiutate a riprendersi dopo decenni di abbandono e di ‘cattiva stampa’. Lo si può fare attraverso iniziative di impatto ma anche attraverso piccoli aggiustamenti alle aliquote delle tasse. Questo il senso di una proposta arrivata mercoledì mattina in commissione che punta a rivedere le classi di aliquota dei quartieri perugini, abbassandole lì dove – come ad esempio a Fontivegge – il valore reale del mercato edilizio non corrisponde alla configurazione catastale. 

Differenze fra teoria e pratica

I proprietari degli immobili non locati oppure locati a prezzi molto bassi si trovano troppo spesso a non riuscire a sostenere le tasse. Esistono in alcune microzone della città (oltre a Fontivegge, ad esempio, c’è il Bellocchio) delle situazioni di squilibrio che si traducono in uno scostamento fra il valore medio di mercato e il valore medio catastale degli immobili. «È così evidente lo scostamento – hanno dichiarato i consiglieri Cagnoli e Cesaro, che hanno proposto la modifica – che nelle compravendite che trattano unità immobiliari poste in alcuni zone della città le parti si vedono costrette a subire un accertamento fiscale con probabilità di sanzioni poiché la transazione risulta avere un valore effettivo transato inferiore a quello derivante dalla rendita catastale. L’acquisto di un immobile nella zona viene penalizzato dall’imposta catastale sempre parametrata al valore catastale. I parametri catastali, non in linea con l’attuale momento storico, sono ereditati da un passato lontanissimo, sia in termini sociali che economici».

La proposta

Per questo motivo la proposta è quella di avviare un processo di revisione con l’obiettivo di rimodulare al ribasso il classamento catastale e le relative rendite catastali, alla luce delle effettive condizioni di vivibilità delle varie zone della città ed al reale valore di mercato che non può essere ininfluente in detto momento storico per riportare in equilibrio la tassazione degli immobili, creando una coerente relazione tra ciò che vale effettivamente e ciò che produce in termini di effettiva redditività. Illustrata in commissione, la proposta è stata ascoltata anche dal presidenti dell’ordine degli ingegneri Stefano Mancini e del collegio dei geometri Enzo Tonzani, che hanno dato la propria disponibilità a collaborare: variare le zone censuarie, a parere dei tecnici, è una necessità assoluta che deve essere rappresentata all’agenzia delle entrate. Stessa disponibilità è stata garantita dagli ordini agli uffici comunali.

I prossimi passi

La proposta passerà nuovamente in commissione, a cui dovranno partecipare anche gli assessori competenti, prima di andare in consiglio comunale per l’analisi e la votazione da parte dell’assemblea cittadina. Sul tema sembra esserci sostanziale accordo con la minoranza: «È giusto valutare la riduzione della tassazione purché ciò si accompagni ad una contemporanea valutazione dei minori incassi che si determineranno per il Comune di Perugia», ha detto Sarah Bistocchi

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