Perugia, rifiuti speciali interrati dolosamente

La Forestale sequestra un terreno: timore per la possibile presenza di amianto

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La segnalazione era arrivata al numero verde 1515 del Corpo forestale dello Stato e il personale del comando di Perugia è andato a dare un’occhiata, nella zona industriale della periferia di Perugia, nella sede e nello stabilimento produttivo di una nota impresa, impegnata nel settore dell’edilizia prefabbricata.

Rischio amianto?

Rischio amianto?

I rifiuti interrati Sin dal primo sopralluogo gli uomini della Forestale hanno riscontrato una gestione di rifiuti speciali non autorizzata e non conforme alle normative vigenti, in particolare è stato accertato lo smaltimento mediante interramento e spianamento di un ingente quantitativo (circa 3.000 metri cubi) di rifiuti speciali, su un’area limitrofa allo stabilimento aziendale, vasta circa 3.000 metri quadrati e classificata come terreno agricolo.

Amianto? Al vaglio dell’attività d’indagine condotta dal personale operante c’è l’ipotesi che tra i rifiuti smaltiti illegalmente possa riscontrarsi anche la presenza di materiali pericolosi, in particolare di amianto, in quanto sono state rinvenute, semi-interrate, delle lastre ondulate di copertura sulla cui composizione sono emersi interrogativi che dovranno essere fugati mediante analisi specifiche volte alla caratterizzazione dei materiali impiegati.

Perugia Forestale sequestro terreno rifiuti specialiAbusi edilizi? Nel corso dei rilievi inoltre sembrerebbe emergere anche un abuso edilizio, in quanto gran parte del sedime, ove insistono impianti aziendali fissi ed un deposito di materiali e attrezzature, è classificato al Prg del Comune di Perugia come terreno agricolo ‘Ea’ con conseguente divieto edificatorio. A rafforzare l’ipotesi è stata accertata anche la presenza di uno scarico non autorizzato di acque reflue industriali che finisce direttamente in un corpo idrico superficiale.

Il sequestro Per evitare l’eventuale modificazione dello stato dei luoghi, gli uomini della Forestale hanno posto sotto sequestro l’intero terreno interessato allo smaltimento illecito. Non hanno invece sequestrato le aree pertinenziali al capannone e dei relativi impianti industriali, provvedimento che avrebbe comportato l’interruzione dell’attività produttiva e danni anche per la manodopera occupata.

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