Perugia, ‘Stazione Pd’: «Una nuova energia»

Oltre 300 persone ai tavoli allestiti al Cerp. La presidente Catiuscia Marini: «Regione ‘formica’ a disposizione delle Province»

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Molte le idee, le proposte e i progetti nati ai tavoli programmatici – in tutto 20 per oltre 300 iscritti – organizzati nell’ambito di ‘Stazione Pd’ al Cerp della Rocca Paolina a Perugia. Al centro del confronto il Pd e l’Umbria del 2020. Venerdì, con il vicesegretario nazionale Lorenzo Guerini e Giacomo Leonelli, i circoli hanno aperto una riflessione su come riorganizzare la forma partito, rendendola aderente alla società che cambia. Sabato mattina «abbiamo messo a punto – ha spiegato Leonelli – un ragionamento partecipato intorno al futuro della nostra regione».

Perugia stazione pd (4)Nuova energia «È stata una due giorni importante e molto partecipata», ha detto ancora Leonelli. «Venerdì, con il vice segretario Lorenzo Guerini, abbiamo incontrato i segretari dei circoli Pd dell’Umbria per parlare un po’ di noi. Sabato, dopo le relazioni degli assessori regionali, 20 tavoli tematici si sono messi al lavoro, a sei mesi dalla partenza del nostro viaggio dal teatro Lyrick di Assisi, per capire lo stato dell’arte e integrare le proposte programmatiche con le scelte da fare nei prossimi mesi». Ora, «si riparte con nuova energia per il nostro viaggio dei prossimi cinque anni, con la soddisfazione per aver mantenuto la promessa di non disperdere le risorse del Lyrick, e con l’impegno di fermarci a fare ‘rifornimento’ nel 2016 alla prossima ‘Stazione Pd’».

I tavoli I lavori dei tavoli programmatici (tra i temi lavoro, economia, sanità, welfare, pubblica amministrazione, agricoltura, ambiente, rifiuti, giustizia, sicurezza, immigrazione, pari opportunità, cultura, trasporti, turismo, scuola e università, agenda digitale, assetto del territorio, Europa, sport), sono stati aperti dalle relazioni degli assessori regionali Antonio Bartolini, Giuseppe Chianella, Fernanda Cecchini e Fabio Paparelli. Sul tavolo elementi per una visione dell’Umbria per i prossimi vent’anni.

I temi Si è parlato di come riformare, di semplificazione e accessibilità, di riforma delle Province, di Università e di Europa. Oltre, al piano trasporti e di strategie sui rifiuti, di internazionalizzazione, innovazione, ricerca e territorio e di nuovi modelli per l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e reddito di cittadinanza.

Perugia stazione pd (2)Persone e servizi A chiudere i lavori di ‘Stazione Pd’, la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini. «Come Pd – ha detto – abbiamo di fronte la sfida di essere all’altezza di guidare questa fase. Primo presupposto: parlare la stessa lingua». La Marini ha ribadito gli impegni presi dalla Regione «per salvaguardare i livelli occupazionali, ma soprattutto i servizi, con un occhio alla compatibilità con le risorse attivabili, perché non possiamo imporre una tassazione aggiuntiva». Si devono «gestire con serietà le persone, ma anche le funzioni, in alcuni casi ferme, azzerando le spese che sono da azzerare e non legate alle funzioni fondamentali».

Formiche e cicale La presidente ha, quindi, chiamato a un impegno «i Comuni, che devono ripensare in alcuni casi al loro rapporto con l’area vasta. In questi anni qualcuno è stato formica e qualcuno cicala e se la Regione negli ultimi anni non avesse fatto la formica oggi non avrebbe potuto assorbire una sola unità di personale. Ora, però, serve un patto perché tutti siamo formiche». La Marini ha, poi, sottolineato: «Dobbiamo ripensare la nostra formula organizzativa sperimentando innovazioni e dobbiamo rendere i circoli luoghi di politica attiva, non solo di rappresentanza burocratica o del ceto politico amministrativo, questo perché il Pd non sia percepito come spazio dove ci si organizza per garantire percorsi personali, ma come il luogo dove si mettono alla prova capacità e idee anche attraverso la fatica del pluralismo e del confronto». E allora «dobbiamo avere una proposta forte e il coraggio di farne progetti, dobbiamo fare gioco di squadra sui contenuti per allargare le nostre porte alla partecipazione e dobbiamo sforzarci di sentirci parte del Pd, di un Pd vivo, capace di alimentare un dibattito».

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