di Giovanni Cardarello
Alla mezzanotte del 3 febbraio ha chiuso i battenti la sessione invernale del calciomercato. Una sessione che, nonostante gli intendimenti iniziali ed i proclami, non ha riservato ai tifosi e agli appassionati del Perugia le soddisfazioni sperate. Sì, perché, se da un lato numericamente parlando il direttore Mauro Meluso ha messo in rosa cinque volti nuovi, dall’altro le uscite non sono state quelle previste.
Seghetti non è andato allo Spezia, Bartolomei non si è accasato alla Carrarese e questo combinato disposto di fattori ha impedito di liberare risorse di cassa per compiere operazioni consistenti. Una conseguenza diretta dell’aver dovuto coprire, quasi per intero, la sostituzione della famosa fidejussione intestata all’ex proprietario Massimiliano Santopadre.
Andando nel dettaglio tecnico, da registrare cinque ingressi. Si tratta del difensore Riccardi dal Novara, peraltro già infortunato, del centrocampista Broh dal Padova, già visto in campo, del centrocampista Joselito dal Verona, di cui si parla un gran bene. Poi il trequartista Kanoute dal Trapani, il vero colpo di mercato, chiamato a dare il cambio di passo alla squadra nella zona a ridosso del solitario Montevago e, infine, l’arrivo di Yabre, esterno sinistro di scuola Spal, giunto al Grifo dopo aver rescisso il contratto con il Monopoli.
Restano per intero i nodi tattici da sciogliere e soprattutto la difficoltà di non essere stati in grado di mettere il già citato Montevago in condizione di non ‘cantare e portare la croce’ da solo. Vista l’uscita dalla rosa del pari ruolo Sylla, la prima cessione del mercato, di fatto non sostituito.
E a proposito di cessioni, le altre uscite sono tutte sostanzialmente a saldo zero. E riguardano Viti, Morichelli, Squarzoni e Bacchin, tutti dati in prestito rispettivamente a Monza, Messina, Caldiero Terme e la Pianese dell’ex Formisano. Rescissione, infine, senza troppi rimpianti reciproci per Ricci che torna al Crotone. Confermato con spalmatura dell’ingaggio Matos.
La parola, adesso, come sempre passa al campo dove venerdì è in programma la trasferta di Pesaro. Una gara complicata, vista l’alta classifica dei marchigiani, una trasferta dalla quale sarebbe importante ed utile tornare almeno con un punto perché se i playoff distano solo quattro punti i playout ne dista appena uno in più ed è opportuno, anzi necessario, guardare in entrambe le direzioni.