Ci sono due scuole nel complesso di Piscille, ma ce ne entrerebbe una sola. Lo sapevamo: umbriaOn ne ha parlato diverse volte. La struttura è concepita per ospitarne una sola e ce se ne rendeva conto ogni volta che suonava la campanella, all’ingresso e soprattutto all’uscita quando entrambe le vie d’accesso si ingolfano, creando disagi e pericoli per automobilisti e pedoni. Ma ora la situazione è diventata ingestibile perché una delle due scuole presenti – l’Itts Volta – continua ad crescere e gli studenti non ci entrano più. Siamo a quota 1700.
PERICOLI PER GLI STUDENTI ALL’USCITA DI SCUOLA – IL NOSTRO VIDEO DEL 2016
Le due opzioni
Così, la Provincia di Perugia ha proposto due opzioni: da un lato, le classi dell’indirizzo di grafica e comunicazione e grafica e comunicazione con flessibilità sportiva rischiano di essere trasferite nella sede dell’Ipsia ad Olmo, una struttura che secondo gli studenti è «inadeguata ad ospitare un corso di scuola 2.0, dato che mancano LIM, computer e connessione wi-fi e che causa anche notevoli disagi economici e logistici nei trasporti». Per studenti e docenti. Provate infatti a immaginare i docenti che sono costretti a coprire due classi su due sedi diverse. Alternative? Il numero chiuso. Che gli studenti considerano soluzione «inquietante».
Gli studenti non ci stanno
«Chiediamo risposte alla Provincia su tutta questa vicenda, che mette in luce, una dopo l’altra, le numerose pecche della scuola italiana – dichiara Melania Bolletta, coordinatrice di Altrascuola (Rete degli Studenti Medi Perugia) – edifici inadeguati da ogni punto di vista, forti disparità nell’adattamento degli istituti a un’impostazione didattica digitale e nessun riguardo per gli interessi di chi la scuola la vive, tutti i giorni». Per questo motivo, per venerdì primo marzo è stata convocata un’assemblea.
Ma perché non l’Ipsia?
In realtà una soluzione ci sarebbe. Perché l’altra scuola che ha sede nel complesso di Piscille è l’Ipsia, che fra l’altro già adesso insiste su tre sedi, una delle quali proprio ad Olmo (l’altra è a Madonna Alta), dove dovrebbero essere spostati gli studenti Itis. Basterebbe spostare l’Ipsia ad Olmo, lasciando l’Itis lì dov’è. Ma questa soluzione in Provincia non è stata presa in considerazione: è l’Itis che deve mandare una parte dei propri studenti. E siccome non è possibile spostare né Chimica né Meccanica (questione di laboratori) l’idea è quella di spostare l’indirizzo in grafica e comunicazione. Cosa che ha fatto sollevare studenti e genitori. Il 26 febbraio si è riunito il consiglio di istituto che «respinge fermamente la soluzione proposta» e lo dice alle istituzioni, in una lettera inviata in Provincia e in Regione.
Ma dall’Ipsia si difendono
Intanto però dall’Ipsia non ci stanno a passare per i cattivi della situazione. E chiariscono che di spazio all’Ipsia, per gli studenti dell’Itis, non ce n’è. «Non corrisponde al vero che il dirigente si è rifiutato di dare la disponibilità di aule e addirittura di un piano in quanto non esistono né piani né aule libere. La scuola risulta dislocata su tre sedi cittadine dalla sua formazione nell’a.s. 2013/2014». Viceversa, c’è spazio nella sede di Madonna Alta (dove sono ospitati alcuni istituti superiori) e della sede di Olmo per il prossimo anno scolastico per poter ospitare alcune classi dell’Istituto Volta.