di S.F.

Nuova tribuna, ‘rotazione’ del campo di gara – sarà rifatto – e sedute per un totale di 1.100 posti. In estrema sintesi è il maxi progetto riguardante il PalaItis di Terni: la Provincia ha pubblicato la documentazione progettuale per l’avvio della procedura di gara. A fine novembre l’apertura delle buste con l’ingegnere Vanessa Elefante responsabile del procedimento.
IL QUADRO ECONOMICO PNRR PER IL PALAITIS

Le problematiche
Si tratta di uno degli interventi del Pnrr in mano alla Provincia e l’importo a base di gara è quantificato in 1 milione 369 mila euro. Del progetto se ne sono occupati gli ingegneri Sandro Corradi, Simone Monotti e Ilaria Francioli: è a loro firma la relazione tecnica in merito lo stato dei fatti e lo sviluppo della ‘nuova’ struttura. Le criticità sono note: «L’impianto è utilizzabile per la sola pallavolo di livello nazionale, con una zona retrostante la linea di servizio di 4 metri comunque limitati rispetto la moderna evoluzione del livello di gioco; è di difficile utilizzo da parte di spettatori e atleti con disabilità, sia per ciò che concerne i servizi che gli accessi, per la presenza di diverse barriere architettoniche; la doppia tamponatura in vetro e policarbonato ha un basso ‘K’ termico, soprattutto a causa delle infiltrazioni di aria che si immettono tra le ‘lamelle’ del vetro; tutti i servizi – spogliatoi atleti e arbitri, locali di primo soccorso, servizi igienici per il pubblico – non rispettano le vigenti normative Coni; La zona spettatori e la zona atleti – con i rispettivi ingressi – non hanno flussi separati; l’edificio risulta progettato ed edificato antecedentemente alla classificazione in zona sismica della città di Terni; è prevedibile la necessità di procedere all’adeguamento sismico al fine di garantire la fruibilità della struttura anche in virtù della normativa di settore per gli impianti di pubblico spettacolo; gli impianti termico, elettrico e idraulico hanno necessità di una profonda ristrutturazione». C’è da metterci le mani per bene in definitiva.

La svolta: tribuna e campo
Bene, che si fa? La soluzione individuata – viene specificato – è apparsa la migliore «permettendo il mantenimento di una struttura esistente, di dimensioni appropriate alle possibilità di gestione dell’ente, a servizio di uno dei maggiori un complessi scolatici del territorio, sito in un area urbana non periferica e ben servita dalla strutture di trasporto pubblico». Si parte dall’adeguamento agli standard di gioco almeno al livello nazionale: si farà girando «il campo di 90° tagliando le due tribune esistenti. In questo modo si viene a creare uno spazio per una nuova tribuna longitudinale che permetterà di recuperare una parte dei posti persi. Sono anche previste nuove gradonate, per migliorare la visibilità». Spazio anche al nuovo campo di gioco di dimensioni 34×19 polifunzionale per basket e pallavolo in «gomma vulcanizzata, ideale per palestre multisport. L’assenza di elementi di unione o cordolo di saldatura tra i rotoli dello strato superficiale in gomma e l’uniformità della risposta elastica garantita dalla combinazione con altri sottostrati permettono un rimbalzo della palla omogeneo su tutta la superficie di gioco».

La capienza
Focus anche sulle gradinate delle due tribune: «Saranno interamente smantellate per eliminare le sedute in legno e migliorare la visibilità. Si avranno 1.110 nuove sedute realizzate con gradoni in lamiera presso piegata rivestita in gomma su una leggera struttura in angolari e seggiolini mezzo schienale in materiale plastico con anti-UV e ignifugo classe 1». Come detto sarà posizionata una nuova tribuna, parallela al campo e indipendente dal resto dell’impianto: «Poggerà su una grossa trave di fondazione da 160 x 80 centimetiri, avrà struttura portante in acciaio, solaio in lamiera grecata gettata e sei file di sedute. La separazione tra tribuna e campo di gioco avverrà tramite una ringhiera in acciaio fissata sulla pavimentazione». Sul lato nord spazio al nuovo volume per l’ingresso ed i servizi del pubblico. Infine l’illuminazione con proiettori a led posizionati a soffitto e il ricambio d’aria garantito con l’installazione di «una centrale di trattamento aria posizionata all’esterno e distribuzione mediante canali isolati con terminali ad ugello». Non resta che attendere. Per la conclusione è previsto un termine di 180 giorni.