Polo nautico Piediluco verso accordo programma

Terni, in commissione nuovo passaggio sullo stato dell’arte per la riqualificazione: ricostruzioni del caos 2019. Si punta ad indizione gara a fine 2020

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di S.F.

La versione dell’assessore regionale Enrico Melasecche, all’epoca della bagarre attivo a Terni e quella del capogruppo del Pd Francesco Filipponi, tra gli ‘avversari’ politici più marcati dall’esponente leghista. Sono stati loro i maggiori protagonisti del nuovo appuntamento a palazzo Spada per parlare della riqualificazione del polo nautico di Piediluco e la polemica trascinatasi per mesi nel 2019, con tanto di figuraccia generale per tutti legata al famigerato mondiale da ospitare: questa volta nessuno scontro acceso in particolare, ma volontà comune di cercare di portare a casa una partita più che complessa. Certo, da una parte e dall’altra si sono volute chiarire un paio di questioni. Intanto si va verso la firma dell’accordo di programma, passaggio fondamentale per accelerare l’iter.

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La commissione

L’impasse e l’obiettivo gara

Accuse e repliche sono – inutile ribadirle – note a tutti, con Regione e Comune ai ferri corti (in prima battuta l’ex assessore Fabio Paparelli e l’attuale, Melasecche appunto) a sfidarsi a colpi di comunicati. Storia politica cambiata, ma il passato viene ritirato in ballo comunque per fare il punto della situazione: «La Regione – ha risposto il membro leghista dell’esecutivo di palazzo Donini, sollecitato dall’interrogazione sull’avanzamento dei lavori e stato dell’arte firmata Doriana Musacchi – non partecipò alle due conferenze dei servizi convocate dal Comune. Inoltre il Rup non fu mai nominato e senza di lui non si è mosso nulla: fu un errore assegnare a loro il ruolo di stazione appaltante», ha ricordato. Il presente? «Ci sono problemi seri nel conseguire l’obiettivo – una sorta di appello – e serve agire con volontà e condivisione da parte di tutti, per il bene della città. Ora il responsabile del procedimento è stato nominato (Paolo Felici) ed è già andato a parlare con la Fic per la riqualificazione; c’è un confronto costante per procedere». Storia complicata: «Lo studio di fattibilità precedente non era perfetto e ci fu parere negativo del Comune. L’obiettivo è andare a gara entro la fine dell’anno visto che per ora non c’è un progetto esecutivo, finanziato da Erg. Entro pochi giorni abbiamo intenzione di firmare l’accordo di programma, quello è un contratto vero e formale a differenza del protocollo di intesa». Focus anche sui canoni idrici ovviamente.

IL CONFRONTO ROMANO DI SETTEMBRE

Proietti e Nannurelli

L’altra versione e il riversamento

A mettere sul tavolo un altro racconto è Filipponi (i due spessi si punzecchiano via social, anche per altre questioni): «Devo rifare un minimo di storia. Tutto parte dalla legge regionale del 2016 sul riversamento dei canoni idrici, fino a quell’epoca non prevedeva un investimento sul territorio ternano: da allora invece ci sono 1,6 milioni per il territorio, dei quali 1,3 per questo Comune per alcuni rami d’intervento. Nel 2018 – ha aggiunto – è stata modificata la legge e fu votata anche dalla Lega, per destinare 800 mila euro l’anno su base triennale (2019-2021) per gli impianti sportivi sede di federazioni. Le conferenze dei servizi? Doveva essere la Regione a convocarle e non il Comune, ecco perché non partecipò. Per quel che concerne la nomina del Rup non c’era il progetto esecutivo e la variante urbanistica. I fondi 2019 (gli 800 mila euro) non sono stati utilizzati e vanno in economia, non in avanzo. Persa una grande occasione per i mondiali. La stazione appaltante è per forza di cose la Regione visto il contratto in uso esistente». Su un aspetto c’è unione: «Sono d’accordo con Melasecche sul fatto di lavorare in maniera sinergica». Certo, fare peggio del 2019 sarà difficile. Al netto delle varie responsabilità.

«POLO NAUTICO? DICEMBRE 2021 O INIZIO 2022»

Francesco Filipponi

La variante al prg e i soldi incamerati

In aula anche gli assessori comunali Benedetta Salvati ed Elena Proietti (entrambe rimaste in silenzio), più il funzionario tecnico Federico Nannurelli. È quest’ultimo a prendere la parola per dare ulteriori delucidazioni: «Il centro nautico è gestito attraverso due convenzioni con Fic e Circolo Canottieri Piediluco in scadenza nel 2024 e 2025. Nel 2019 in cassa sono arrivati materialmente solo 85 mila euro rispetto al milione 350 mila euro stanziato in merito ai canoni idrici. Per i lavori al polo di Piediluco ho attivato l’istruttoria amministrativa il 30 aprile 2019 sullo studio di fattibilità – redatto da professionista Fic – posto a base del protocollo d’intesa: il parere fu negativo sulla base dell’analisi dei vincoli presenti sull’area e anche per le specifiche tecniche progettuali». Resta il nodo fondi: «Gli 800 mila euro sono previsti – ha proseguito – confluiti nelle economie di bilancio della Regione e le somme relative al completamento dell’importo assegnato al Comune di Terni è stato oggetto di un bando approvato dalla vecchia giunta regionale. Prevedeva il riparto all’intero territorio e si alteravano le percentuali, pertanto l’amministrazione avviò il procedimento di autotutela per l’annullamento del bando emanato in modo non corretto dalla Regione. Anche questi fondi derivanti dal residuo sono nelle economie di bilancio della Regione». Strada molto lunga in definitiva: «Solo dopo la stipula dell’accordo di programma sarà possibile avviare la variante al Prg». A chiudere un approfondimento sulle famose conferenze dei servizi: «Il Comune è portatore di interesse sul procedimento da adottare ed ecco il perché delle convocazioni». Vediamo se si riuscirà ad evitare ulteriori brutte figure.

APRILE 2019, PARTE LO SCONTRO

 

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