Quattro giovani vite spezzate sulla strada. Oggi l’ultimo saluto a Luana e Nico

Alto Tevere – Dolore senza fine dopo il tragico incidente avvenuto nella notte fra venerdì e sabato. Un lutto per l’intera regione

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Dolore e incredulità: questi i sentimenti che dominano in Alto Tevere dopo la tragedia della strada che ha sconvolto non solo la comunità altotiberina, ma l’intera regione. Le morti dei 22enni – tutti di Città di Castello – Natasha Baldacci, Gabriele Marghi, Nico Dolfi e della 17enne di Monte Santa Maria Tiberina, Luana Ballini, sono impossibili da accettare. Per le famiglie, gli amici, ma anche per tanti che non li conoscevano direttamente ma che sono rimasti sconvolti di fronte alle conseguenze dell’incidente stradale accaduto nella notte fra venerdì e sabato, poco prima delle una, a San Giustino (Perugia). In via Umbria, zona industriale Alto Mare, la Fiat Punto guidata da Natasha e con a bordo i suoi tre amici, ha sbandato alla fine di un lungo rettilineo, finendo in una cunetta e quindi contro il muro di cemento di un cavalcavia. I quattro ragazzi hanno tutti perso la vita sul colpo, all’interno dell’abitacolo. Spetta ai carabinieri ricostruire dettagliatamente la dinamica del sinistro, così come è compito dell’autorità giudiziaria chiarire le cause esatte anche attraverso gli accertamenti medico-legali disposti. Le salme di tre delle quattro vittime – ad eccezione di Natasha, in questo caso previsti ulteriori esami – sono già state restituite ai familiari per la celebrazione del rito funebre: le esequie di Luana si terranno lunedì alle 14.30 nella chiesa di Monte Santa Maria Tiberina, quelle di Nico alle 15 nella frazione di Riosecco. Proclamato il lutto cittadino a Monte Santa Maria Tiberina e Città di Castello.

Terribile schianto a San Giustino: morti quattro giovanissimi

Dolore senza fine

I quattro ragazzi avevano appena partecipato ad una festa di compleanno di un’amica, organizzata in un bar fra Città di Castello e Cerbara, e si stavano dirigendo verso una discoteca di Sansepolcro (Arezzo) per proseguire la serata, attesi da altri amici. Che proprio all’interno del locale, non vedendoli arrivare, hanno appreso della tragedia: ultima testimonianza, quel selfie di Luana e Natasha con altre due amiche nel bar della festa di compleanno. Nessuno poteva immaginare che sarebbero stati gli ultimi istanti di vita insieme. La notizia si è ovviamente diffusa presto in tutto il territorio e, infine, anche a livello nazionale. Fra silenzi di dolore, interrogativi, lacrime. Come quelle versate dai compagni di scuola di Luana, che frequentava la 5°E dell’Itis ‘Franchetti-Salviani’ ed era rappresentante di istituto. Sul suo banco gli amici, che sabato sono rimasti in classe per condividere questo terribile momento, hanno lasciato una rosa bianca. Natasha lavorava come assicuratrice dopo aver conseguito lo specifico diploma in ambito economico e finanziario sempre al ‘Franchetti’. Gabriele Marghi, dopo il diploma all’istituto tecnico professionale di Città di Castello, aveva lavorato alla Buitoni e ora alla Sitrex di Trestina, azienda che produce macchine agricole. Amava lo sport e giocava a calcio. Nico Dolfi, invece, frequentava la facoltà di economia all’università di Perugia dopo il diploma al linguistico di Sansepolcro. Era appassionato di pallavolo e aveva giocato con le giovanili del Città di Castello e poi proseguito come scoutman per la pallavolo Trestina in serie B2 femminile. Storie diverse, ciascuna dall’altra, ma accomunate da una forte amicizia. La procura nel contempo ha aperto un’inchiesta.

Il tragico precedente

A neanche trecento metri dal punto dove hanno perso la vita Luana, Natasha, Gabriele e Nico, nel 1999 si verificò un altro drammatico incidente dove morirono quattro ragazzi di Città di Castello, sempre a inizio dicembre e sempre dopo una cena insieme. A perdere la vita furono il 20enne Simone Robelli, il 19enne Emiliano Iemolo e i 18enni Matteo Laurenzi e Michele Sansuini. Si salvò per miracolo un altro ragazzo giovanissimo che viaggiava insieme a loro a bordo dell’Alfa 147 finita fuori strada. Un precedente che è subito tornato alla memoria, aprendo nuove riflessioni. Anche se questo è il momento del dolore.

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