Rapina in villa con botte a Deruta: arrestati gli esecutori

Dopo il 40enne perugino ritenuto il principale responsabile, ora in carcere ci sono finiti due giovani: uno residente a Perugia e l’altro a Foggia

Condividi questo articolo su

Dopo l’arresto di un 40enne di Perugia, ora in carcere perché ritenuto il principale responsabile del fatto, ora i carabinieri della Compagnia di Todi hanno arrestato anche i due esecutori materiali della rapina accaduta la sera del 18 luglio scorso in una villa di Deruta (Perugia), dove una famiglia – padre, madre e figlia di circa 30 anni – erano stati aggrediti, picchiati, sequestrati e derubati.

La ‘manovalanza’ violenta

In carcere, ora, ci sono finiti due giovani: un perugino ed uno di origini albanesi, residente in provincia di Foggia. In campo l’Arma tuderte con il coordinamento della procura di Spoleto. «I rapinatori – riferiscono i carabinieri – durante l’esecuzione dell’efferato delitto, per farsi consegnare gli oggetti preziosi e indicare la collocazione della cassaforte, oltre a minacciare la coppia con un coltello e una pistola, picchiarono violentemente i coniugi, immobilizzandoli, utilizzando corde di plastica. Le modalità criminali poste in essere e i risultati delle indagini, valutate dall’autorità giudiziaria, hanno fatto emergere un grave quadro indiziario. Infatti, i due sono ritenuti responsabili dell’ipotesi di reato di rapina, sequestro di persona, lesioni personali aggravate, porto illegale di arma bianca e detenzione illegale di una pistola».

Altre rapine all’orizzonte. Stroncate

Nella fase esecutiva del provvedimento cautelare i militari della Compagnia di Todi, insieme ai colleghi competenti per territorio, hanno eseguito perquisizioni domiciliari nel corso delle quali è stato rinvenuto e sottoposto a sequestro materiale utile al quadro indiziario. «Le attività di polizia giudiziaria – spiegano i carabinieri – hanno evidenziato la pericolosità dei soggetti citati ed hanno consentito di interrompere il verificarsi di ulteriori crimini violenti, visto che i due stavano progettando di commettere analoghe attività delinquenziali».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli