I cittadini hanno risposto presente. Si sono ritrovati nei giorni scorsi, con un’assemblea partecipata a Deruta, per accogliere l’appello del coordinamento regionale Umbria rifiuti zero.

Gestione dei rifiuti In comune le tante associazioni che, sul territorio, si battono per la difesa dell’ambiente e per una gestione dei rifiuti virtuosa ed efficiente hanno una visione chiara, cioè che «la gestione dei rifiuti rappresenta il paradigma di come, chi governa, intende il rispetto dell’ambiente in cui viviamo e di cui viviamo». Così, in vista della costituzione dell’osservatorio sui rifiuti istituito a livello comunale dopo i vari scandali che hanno sconvolto l’intera cittadinanza, le associazioni si sono riunite per fissare dei punti d’azione comuni. Si candiderà un rappresentante per ogni associazione, il coordinamento Umbria Rifiuti zero, il comitato Soltanto la salute Calzolaro-Trestina-Alto Tevere, l’associazione per la tutela degli Ecosistemi e della salute umana, Decrescita felice, Isde Umbria, il comitato mulini di Fortebraccio e il Wwf, per provare a imprimere una svolta diversa a una gestione finora troppo poco attenta all’ambiente, alla salute e all’economia.

I comitati «Se esistono tanti comitati e associazioni, – spiegano – anche di recente costituzione, significa che questo tipo di gestione non ci piace, non la condividiamo e non deleghiamo più a scatola chiusa alle istituzioni, ma pretendiamo la condivisione delle scelte nel momento decisionale per introdurre il criterio della sostenibilità troppo spesso sacrificato all’utilità di pochi. Crediamo che il primo dei beni comuni sia la salute e per tutelarla occorre che le matrici ambientali non siano inquinate in modo nocivo, ecco che cosa significa per noi essere ambientalisti. Deve essere chiaro a tutti che l’equazione ambiente inquinato uguale uomo malato è la realtà spesso nascosta dietro allo slogan dell’economia che gira e fa PIL».

Differenziata Ci sono i documenti scientifici, quelli prodotti dai soggetti istituzionali e ufficialmente riconosciuti a confermare un allarme ormai diffuso anche tra i cittadini. Per questo, una volta entrati nelle ‘stanze ufficiali’, i rappresentanti delle associazioni cercheranno di fornire proposte e soluzioni. «In primis – spiega Anna Rita Guarducci di Rifiuti zero – tutto quello che è possibile fare per la riduzione a monte dei rifiuti. Un esempio? Sembra un gioco ma i Repair cafè sono un esempio di come ridurre a monte, poi ci sono i centri di riuso che vengono prima dell’isola ecologica. Al momento non ci sembra sia stato fatto qualcosa di concreto per migliorare la qualità della raccolta differenziata, in modo da avere una percentuale di riciclo maggiore anziché il conferimento in discarica. Questo vale soprattutto per le zone periferiche del territorio molte delle quali non sono state ancora neanche raggiunte dal porta a porta.

Riduzione rifiuti Inoltre è necessario, indispensabile ormai vista la situazione, concentrare l’attenzione sul compostaggio domestico vista la possibilità di agevolarlo data la tipologia urbana delle utenze, molte delle quali in situazione di rarefazione urbana. «Queste sembrano urgenti poi si proporranno tante piccole soluzioni ognuna delle quali in grado di rispondere ad una quota della domanda. – conclude la Guarducci – Attraverso un monitoraggio attento di quanto sin qui fatto, il primo obiettivo sarà sicuramente capire, dati alla mano, quali sono le azioni da mettere in campo per ridurre i rifiuti».