Nuovo appuntamento elettorale per Matteo Salvini a Perugia. Comizio convocato per le 9.30 a Pian di Massiano: il palco è installato a ridosso della stazione del Minimetrò.
Il consueto rituale e il contestatore
Nell’ampio parcheggio che serve anche stadio e palazzetto dello sport c’è il mercato settimanale del sabato. Il ‘capitano’ arriva con quasi un’ora di ritardo. Nel frattempo, dal palco si sente musica e si raccolgono firme ‘contro il governo’ (anche se poi dal palco continua a ripetere che il voto è «per gli Umbri»). Poi arriva. Si concede prima ai giornalisti per il consueto ‘punto stampa’, poi si getta fra le braccia della sua gente, che lo incita a mandare a casa la sinistra, sia dal governo nazionale sia da quello regionale. Intanto in piazza alza la voce un contestatore, che invita a non dargli ascolto e a votare per Bianconi. Poi spiega il perché ai nostri microfoni.
«Vivere in Umbria? Ni»
Lui dal palco fa il solito monologo, con piccole variazioni sul tema: stavolta il riferimento nuovo è a Di Maio e Zingaretti («Dall’Umbria avranno una batosta che se la ricordano per i prossimi 50 anni») che non vanno nelle piazze ma stanno al chiuso mentre lui fa capire che gli piacerebbe restare a vivere in Umbria anche dopo le elezioni «perché abbiamo un lavoro da portare a termine». Una affermazione che ha fatto molto scalpore e che in realtà in serata è stata ridimensionata: «Vivere in Umbria? Magari. Ci faccio un pensierino», ha risposto poi da Foligno. Il leader della Lega, che nella giornata di sabato ha incontrato i cittadini a Perugia, Deruta, Giano dell’ Umbria, Bastardo e Foligno. Il ‘tour’ della regione proseguirà domenica domani a Castel Ritaldi, Spoleto, Montecastrilli e Acquasparta.
