Samir, un’aggressione con tanti dubbi

Terni, inquirenti al lavoro per ricostruire i fatti. Al padre aveva raccontato di essere rimasto coinvolto in una rissa in discoteca

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di F.T.

C’è più di un dubbio, fra le forze dell’ordine, circa l’esistenza di un collegamento diretto fra l’aggressione subita da Samir El Abboubi – il fratellastro di Amine Aassoul – e l’omicidio di David Raggi. Gli elementi raccolti, con l’obiettivo di fare piena luce su un episodio dai tratti inquietanti, non avrebbero finora accertato una relazione certa con quell’episodio. Ma andiamo per ordine.

Il racconto Agli inquirenti, e della vicenda è stata informata la stessa magistratura, Samir El Abboubi, che ha 22 anni e vive e lavora a Terni, ha raccontato di essere stato aggredito da tre persone la sera di domenica 15 marzo, fra le 21.30 e le 22, in via del Cassero. Il giovane, dopo aver trascorso la serata in compagnia di alcuni amici nella zona della Passeggiata, si sarebbe diretto verso l’auto per tornare a casa. A pochi passi dal ponte del Cassero – ha raccontato al telefono, visto che ora si trova in Marocco – è stato colpito alle spalle con un pugno che lo ha raggiunto alla nuca. Un colpo improvviso e violento che lo ha fatto finire a terra – da qui le ferite al volto – e, una volta rialzatosi, sarebbe riuscito solo a intravedere tre persone in fuga. Circa le caratteristiche, l’identità e la presunta nazionalità dei soggetti, Samir El Abboubi non ha fornito elementi certi alle forze dell’ordine, neppure legati ai possibili motivi del gesto.

«Ferito in discoteca» A quel punto il ragazzo, ripresosi, è tornato a casa ed è andato a dormire. Né quella notte né nei giorni successivi ha presentato alcuna denuncia, né si è fatto medicare al pronto soccorso. Al padre che il mattino seguente (lunedì 16 marzo, ndR) lo ha visto in quelle condizioni, ferito al volto ma anche claudicante, ha raccontato – un particolare riferito dallo stesso genitore – che quei segni se li era procurati in discoteca, in seguito ad una lite finita male con alcune persone non meglio precisate.

I dubbi Al momento il giovane si trova in Marocco, insieme alla madre, al fratello maggiorenne e alla sorella minore. Il padre è invece rimasto in Italia, nel ternano. Sull’accaduto gli inquirenti stanno svolgendo verifiche a tappeto. I dubbi maggiori su un legame fra l’omicidio compiuto dal fratellastro e le ferite riportare dal giovane sono legati non solo al fatto che non avrebbe denunciato né riferito l’accaduto, salvo poi rilasciare un’intervista pubblica, ma anche agli stessi precedenti penali del giovane.

Precedenti Il 22enne, cittadino italiano, pienamente integrato nella realtà ternana, ha infatti diverse denunce alle spalle – alcune delle quali quando era ancora minorenne – per reati contro il patrimonio (furto, rapina) e, soprattutto, risse. Fatti accaduti a Terni fra il 2011 e il 2012 e finiti all’attenzione della magistratura, fra cui una rissa nel 2012 in cui un giovane aveva riportato la frattura della mandibola, seguita dalla denuncia di diverse persone, fra cui lo stesso Samir, per rissa e lesioni in concorso. Aspetti che spingono gli inquirenti a ipotizzare che quanto riferito circa domenica sera sia da ricollegare a una lite, una delle tante, piuttosto che a quanto accaduto il 13 marzo in piazza dell’Olmo. Certezze sul punto, al momento, non ce ne sono, a parte quella che vede le forze dell’ordine impegnate per chiarire tutti i passaggi di una vicenda che ha fatto e farà ancora discutere parecchio.

Il sindaco Sui fatti denunciati da Samir El Abboubi interviene il sindaco Leopoldo Di Girolamo: «Se quanto evidenziato troverà conferma da parte degli organismi preposti all’accertamento della verità – afferma -, si tratterebbe di un episodio grave, in totale disaccordo con la legge, con la storia di Terni, con quanto detto e dimostrato dalla famiglia Raggi che chiede giustizia dallo Stato e respinge ogni forma di strumentalizzazione, vendetta o di razzismo. Lasciamo lavorare le forze dell’ordine, la magistratura, perché a loro, solo a loro, spetta il compito di rispondere al bisogno di giustizia di una famiglia e di una intera comunità civile».

«Famiglia straordinaria» Su tutt’altro fronte, l’allenatore della Ternana Attilio Tesser, presente ai funerali di David Raggi insieme a tutta la squadra, è tornato sui fatti di piazza dell’Olmo. Oltre ad esprimere tutta la vicinanza sua e della squadra, Tesser ha speso parole di grande stima e affetto per i familiari del ragazzo ucciso: «Una famiglia straordinaria che ha dato una lezione di dignità a tutti – ha detto -. E grazie anche a loro questa città, questa collettività, ha dimostrato un profondo senso di attaccamento e ha saputo ritrovarsi».

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