Sangemini: «Gli accordi vanno rispettati»

Regione: i consiglieri Bori e Paparelli (Pd) intervengono sulla complicata vertenza e annunciano un’interrogazione alla giunta

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I consiglieri regionali del Partito Democratico, Tommaso Bori e Fabio Paparelli, «preoccupazione per il protrarsi della vertenza delle aziende Sangemini e Amerino e, in particolare, per il linguaggio criptico utilizzato al termine della riunione svoltasi in Regione». Per questo annunciano una interrogazione alla giunta regionale per conoscere «quali provvedimenti intenda adottare per tutelare l’occupazione ed assicurare la strategicità dei siti produttivi di questi due marchi storici del panorama delle acque minerali umbre».

«Rispettare gli accordi sottoscritti»

 

Per Bori e Paparelli «è fondamentale richiamare la proprietà al rispetto degli accordi intercorsi nel 2018, tra Regione e la società Ami spa in cui veniva richiamato un vincolo di mantenimento occupazionale, a fronte di un programma di riorganizzazione aziendale e di investimento teso a riposizionare gli stabilimenti di Sangemini e Amerino sul mercato, sostanzialmente mai partito. Peraltro – aggiungono – a quanto risulta, le scarse iniziative ad oggi messe in campo dall’azienda in relazione all’accordo raggiunto, sono state di fatto finanziate attraverso la cassa integrazione accettata dai lavoratori. La stessa Regione Umbria è il soggetto titolare di una concessione di attingimento di acque pubbliche rilasciata nel 2015 e valida fino al 2024, che è strettamente connessa al mantenimento occupazionale di tutto il personale in forza, a tempo indeterminato». Bori e Paparelli fanno sapere, infine, che saranno presenti alla seduta del consiglio comunale aperto di San Gemini, previsto lunedì prossimo, «con l’obiettivo di ribadire queste istanze al fianco dei lavoratori e dei sindacati».

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