Sangemini, proclamato lo sciopero

Due ore di mobilitazione in occasione del consiglio comunale straordinario di lunedì 17 febbraio

Condividi questo articolo su

Si alza la mobilitazione alla Sangemini-Amerino, dove nel corso dell’assemblea in fabbrica che si è svolta nel primo pomeriggio di venerdì i lavoratori, insieme a Fai Cgil, Flai Cisl e Uila Uil, hanno deciso di proclamare due ore di sciopero in occasione del consiglio straordinario, indetto dal Comune di San Gemini, che si terrà lunedì 17 febbraio.

La presenza in Regione

Le maestranze si dicono «preoccupate e indignate per la situazione visto anche il recente passato, i sacrifici fatti con la cigs, la mancanza degli investimenti nei siti per il rilancio dei marchi e la mancanza e assenza della proprietà». Martedì 11 febbraio sindacati e rsu presiederanno l’incontro istituzionale che si svolgerà in Regione, alla presenza degli assessori Fioroni e Morroni, auspicando «che vi sia un apporto fattivo essendo titolari delle concessioni e garanti degli accordi a salvaguardia dell’occupazione». Inoltre si stanno valutando «altre iniziative a difesa dei lavoratori» e «qualora non arrivasse presto la convocazione della proprietà ad un tavolo di coordinamento nazionale, dove deve essere garantita la presenza dei rappresentanti territoriali sindacali e delle rsu», i rappresentanti dei lavoratori sono pronti ad attivarsi per altre forme di lotta.

Caparvi e Saltamartini (Lega): «Intervenga il Governo»

«Chiederemo al gruppo Acque Minerali Italia di rendere conto della mancata presentazione del piano di salvataggio e di rilancio industriale»: ad annunciarlo, sempre in merito alla vicenda della Sangemini, sono intanto i deputati Virginio Caparvi, segretario Lega Umbria e Barbara Saltamartini, commissario provinciale del partito. «Ci faremo portatori sia a livello regionale che nazionale di questa ennesima crisi industriale che riguarda uno degli stabilimenti più rappresentativi e importanti del territorio – scrivono i leghisti -. Siamo al fianco degli 86 lavoratori da troppo tempo in attesa di conoscere il proprio futuro. Servono risposte immediate e non è più pensabile da parte della proprietà evitare confronti con le parti sociali o rimandare ancora la presentazione di un piano di rilancio dei volumi produttivi e occupazionali. Come Lega chiederemo un intervento del Governo. Apprezziamo il lavoro del sindaco di Sangemini, Luciano Clementella il quale – concludono – ha prontamente promosso un consiglio comunale straordinario sul tema».

Il sindaco di Acquasparta alza la voce

Da registrare anche la presa di posizione del sindaco di Acquasparta, Giovanni Montani, che recrimina di essere «poco ascoltato». «Acquasparta – sostiene il sindaco in una nota – ospita nel suo territorio quattro delle cinque sorgenti a marchio Sangemini e, di conseguenza, il suo coinvolgimento non dovrebbe essere bypassato quando istituzioni e privati si siedono al tavolo delle trattative. Nessuno ci ha interpellato e non siamo per niente contenti del trattamento ricevuto. Ci siamo messi fin da subito dalla parte degli operai – afferma – e ci siamo schierati con l’amministrazione sangeminese per trovare, insieme, una soluzione che non penalizzi il nostro territorio ma che anzi, possa essere una vera occasioni imprenditoriale per tutti. Eppure – stigmatizza ancora Montani – la nostra voce non viene sufficientemente ascoltata e questo non va bene». Il sindaco rimarca che «di sicuro l’esclusione di Acquasparta dagli incontri istituzionali non aiuta la già complessa situazione del gruppo Pessina che sembra voler allontanare le acque umbre dal loro territorio di origine. Cercheremo di intervenire nei modi e nella misura più consona – conclude Montani – di concerto con il sindaco Clementella a cui va tutto il nostro supporto e la nostra solidarietà per la difficile situazione che sta affrontando».

Tiziana Ciprini

M5s interroga ministro e Mise

Così la deputata del M5s Tiziana Ciprini, membro della commissione lavoro: «I lavoratori degli stabilimenti di San Gemini ed Acquasparta, come quelli dell’intero gruppo Acque Minerali D’Italia, vivono in queste ore una situazione delicata a causa dell’assenza di risposte sul futuro del sito e per il mancato incontro con la proprietà, da cui auspicavano potessero giungere notizie concrete riguardanti la salvaguardia occupazionale, ma ciò non è avvenuto. Attualmente i dipendenti dello stabilimento Sangemini-Amerino sono interessati da misure di cassa integrazione straordinaria per la riorganizzazione aziendale con scadenza a dicembre del 2020. Tuttavia – prosegue Ciprini – non sono ancora chiari gli sviluppi del piano di investimenti dell’azienda presso il sito di San Gemini e quali conseguenze possa produrre sull’occupazione, tanto che rimane forte la preoccupazione dei lavoratori. A tale proposito ho presentato un’interrogazione al ministero del lavoro e al Mise per sapere quali azioni intenda intraprendere il governo, per conoscere lo stato di attuazione degli investimenti, affinché lo stabilimento Sangemini-Amerino resti strategico e venga scongiurato ogni rischio di eventuali ricadute sugli attuali assetti occupazionali». Allo stesso modo i gruppi consiliare del Movimento 5  Stelle di Terni-Narni ed Amelia intendono esprimere «solidarietà e vicinanza ai lavoratori della Sangemini, uno dei marchi che rappresentano l’eccellenza della nostra regione. Riteniamo doveroso che le istruzioni tutte facciano quanto in loro potere per dare visibilità e soprattutto risposte, a chi vede minacciato il proprio posto di lavoro».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli