Sangemini, salta l’incontro con Pessina

Rinviata a data da destinarsi la riunione di giovedì tra ad e sindacati. Fai, Flai e Uila: «Situazione precipita»

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Si aggrava ulteriormente la situazione del gruppo Acque Minerali d’Italia, e con esso di Sangemini e Amerino. Mercoledì le segreterie nazionali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil segnalano che in diversi siti produttivi – e anche quelli umbri sono coinvolti -, si è vista «ulteriormente precipitare la gestione lavorativa, aumentare le difficoltà di reperimento delle materie prime», mentre da mercoledì «alcune linee produttive si stanno fermando». La produzione è dunque sempre più a singhiozzo, intanto l’incontro programmato per giovedì pomeriggio tra l’ad Massimo Pessina e i sindacati ternani è ‘saltato’.

ALLERTA SANGEMINI: «SITUAZIONE DELICATA»

Timori sempre maggiori

«In queste prime settimane del 2020 – si legge in una nota sindacale – la crisi produttiva, di liquidità e di gestione delle aziende di acque minerali del gruppo Ami non ha fatto altro che aggravarsi. A fine dicembre come Flai, Fai e Uila nazionali avevamo incontrato la proprietà, ottenendo informazioni circa un piano di salvataggio e di rilancio allo studio con altri partner industriali e/o finanziari e chiedendo nel contempo alla stessa di garantire continuità produttiva e occupazionale in vista delle nuove evoluzioni. Su questi punti e prospettive, subito dopo l’incontro, ci eravamo confrontati con il coordinamento nazionale di gruppo». Fai, Flai e Uila hanno nei giorni scorsi chiesto un nuovo incontro urgente alla proprietà per valutare la situazione (di tutto il gruppo, ndr) e ribadire le richieste per «da un lato di garantire la continuità produttiva e, dall’altro, di conoscere lo stato di avanzamento del piano di rilancio non ottenendo tuttavia finora nessuna risposta».

L’altro segnale di allarme

Anche l’anticipo avvenuto in questi giorni del pagamento degli stipendi di gennaio, sempre secondo le tre sigle di categoria, è «un ulteriore segnale preoccupante della tenuta del gruppo e dell’apertura di possibili scenari che darebbero alla crisi aziendale una svolta preoccupante e grave per il futuro degli stabilimenti e dell’occupazione». Fai, Flai e Uila stanno dunque continuando a sollecitare alla proprietà un «urgentissimo incontro» per essere messi a conoscenza «dei dettagli della situazione aggravatasi, delle volontà della stessa e per avere precise garanzie sulle evoluzioni della situazione e sulle prospettive occupazionali». «Sarebbe grave e inaccettabile non coinvolgere le organizzazioni sindacali circa quanto sta accadendo. Informeremo organizzazioni territoriali, rsu e lavoratori nel più breve tempo possibile – concludono – circa eventuali novità».

Slitta il chiarimento, consiglio comunale aperto

Con una comunicazione inviata a rsu e segreterie locali dei sindacati del comparto, nel pomeriggio di mercoledì l’azienda ha annunciato l’annullamento dell’incontro previsto alle 14,30 del giorno successivo. La proprietà dunque prende tempo, per valutare la situazione del complesso del gruppo, anche nell’ottica dell’auspicato faccia a faccia sollecitato dalle sigle nazionali in merito allo stato e al destino dell’intero gruppo, che potrebbe svolgersi intorno alla metà di febbraio. Saltato anche l’incontro con lo stesso Pessina richiesto dal sindaco di San Gemini, Luciano Clementella, che si prepara invece a convocare un consiglio comunale straordinario e aperto, per coinvolgere le altre istituzioni nella vicenda e testimoniare la vicinanza dell’amministrazione comunale ai lavoratori.

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