Alla Sangemini scatta lo stato di agitazione

Il mancato incontro con la proprietà ha fatto infuriare sindacati e rsu che ora annunciano l’assemblea e una lettera al prefetto di Terni

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Fosche nubi all’orizzonte della Sangemini Acque Minerali. I sindacati hanno infatti proclamato, nella giornata di giovedì, lo stato di agitazione con assemblea in fabbrica venerdì, dalle 13 alle 15. In campo le sigle Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil – con rispettive rsu – che si dicono «preoccupate e indignate per la mancanza di risposte sul futuro dello stabilimento e per il mancato incontro odierno con la proprietà».

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Lettera al prefetto

Nell’assemblea di venerdì verranno decise le azioni da mettere in campo. A preoccupare sono molteplici elementi, dal ‘silenzio’ della proprietà ai problemi che iniziano a riguardare le forniture di materiali necessari per la produzione. «Invieremo una lettera anche al prefetto di Terni – affermano i sindacati – per comunicare la preoccupazione relativa agli aspetti sociali sul territorio, dovuti alla delicata situazione».

«Questione di interesse nazionale»

«Crediamo indispensabile convocare il coordinamento nazionale urgentemente alla presenza delle rsu e delle organizzazioni sindacali territoriali. Ribadiamo inoltre – dicono Fai, Flai e Uila – che per noi è fondamentale ed urgentissimo un incontro sul territorio con la proprietà per le questioni dei siti umbri, ormai lasciati alla deriva».

Verini (Pd): «Con i lavoratori»

Dal deputato Pd e commissario Democratico in Umbria, Walter Verini, giunge un messaggio di vicinanza ai lavoratori: «Il Pd – afferma – è al fianco dei lavoratori della Sangemini, condividendo le iniziative intraprese dalle organizzazioni sindacali per la tutela della continuità produttiva e la salvaguardia dei posti di lavoro. È necessario che la proprietà e i vertici di Acque Minerali d’Italia non sfuggano al confronto e offrano risposte serie per il futuro delle aziende del gruppo e qui in Umbria, in particolare, della Sangemini. È necessario – aggiunge Verini – che la Regione Umbria assuma iniziative in questa direzione e anche noi investiremo il governo nazionale della questione».

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