Tra i genitori della scuola media di San Gemini e l’amministrazione comunale torna a salire la tensione: «Siamo venuti a conoscenza solo in data 17 marzo dell’effettivo indice di vulnerabilità sismica dello stabile che ospita la scuola – annunciano i genitori – e, seppur avendone avuto il sentore da tempo, ci spaventava così tanto che non ci abbiamo voluto credere fino a che non abbiamo ritirato la relazione».

Accuse gravi Con i documenti in mano, la rabbia è aumentata: «Ci hanno definito esagerati e accusati di allarmismo – dicono – ma adesso abbiamo in mano le relazioni e i risultati sono inequivocabili e parlano di un indice di vulnerabilità pari a 0.026, dell’assenza di cordolo e del rischio di sfondellamento. E le analisi non sono ancora state completate». E attaccano: «Ci siamo trovati, dopo tre richieste di accesso agli atti, di fronte ad una relazione di vulnerabilità sismica, che (seppur poi ridimensionata), denunciava, relativamente al chiostro, gravi criticità sui pilastri che, al di là degli eventi sismici, non sopportando il carico verticale, erano a rischio collasso senza alcun preavviso».
Relazione nota Quello che ai genitori appare incredibile è che «tale relazione è stata tenuta (secondo l’architetto Di Patrizi) in un cassetto senza essere presa in considerazione, sia dalla vecchia che dalla nuova amministrazione, quest’ultima giustificandosi con il fatto che non ne era a conoscenza. Ci teniamo a sottolineare, per non passare da visionari, che tale relazione è sicuramente stata considerata per lo meno sin da ottobre 2016; infatti venne citata dalla vice sindaco Mimma Trotti a noi genitori circa il primo sopralluogo visivo a cura di periti da noi indicati. In precedenza, tale relazione del 2006 è stata citata anche tra i documenti del 2014 relativi ai lavori del teatro».
I timori La considerazione che fanno è inquietante: «Se le criticità dei pilastri fossero state reali, i nostri figli, dal 2006 al 2016, quindi per ben 10 anni, avrebbero frequentato l’edificio esponendosi ad un rischio altissimo. Cosa ancora piu grave anche dopo aver preso atto della relazione, i ragazzi hanno dovuto frequentare ugualmente l’edificio, in quanto la nostra richiesta di sospendere l’attività didattica sino alle risultanze del primo sopralluogo visivo effettuato dall’ingegner Angeletti, non è stata presa in considerazione. Per placare gli animi, ci è stato detto verbalmente che si sarebbero sospese le attività: l’architetto Di Patrizi ha redatto una sua lettera nella quale invitava la giunta a prendere in considerazione la chiusura della scuola sino alle risultanze del sopralluogo, ma purtroppo questa lettera, seppur consegnataci, non è stata protocollata internamente, per cui siamo stati noi genitori che abbiamo provveduto a fare lettera di trasmissione per mettere a conoscenza il sindaco, che si è dichiarato ignaro della missiva. Cose forse giustificabili ed accettabili in un Comune che gestisce una grande metropoli, ma non condivisibili in un comune di 5.000 abitanti, la cui amministrazione dovrebbe garantire massima attenzione a tematiche di tale importanza».
La ricostruzione I genitori di San Gemini, poi ricostruiscono gli eventi: «Siamo arrivati a questo punto grazie alle nostre insistenze ed alla nostra caparbietà. Per venire in possesso della documentazione abbiamo dovuto presentare tre richieste di accesso agli atti e per ottenere un consiglio comunale aperto (che comunque non è stato concesso, e in luogo di esso e stata organizzata invece un’assemblea pubblica), abbiamo dovuto fare una raccolta firme (quasi 600) perché le nostre precedenti richieste in merito non hanno avuto riscontro positivo. Dopo l’incarico dato all’ingegner Bova abbiamo richiesto che fosse concessa la possibilità al nostro tecnico di accedere all’edificio, cosa che ci è stata negata con la frase pronunciata dal sindaco “a casa mia faccio entrare chi mi pare“. A tal proposito ringraziamo l’ingegner Angeletti perché la situazione si è sbloccata solo in sede di assemblea pubblica, durante la quale il tecnico incaricato dal Comune ha invitato l’ingegner. Bova a collaborare in sede di controlli».
La denuncia Alla riunione «di febbraio scorso tenutasi in comune – dicono ancora – l’amministrazione non ha ritenuto di dover assumere un impegno scritto circa la data di ultimazione dei lavori, esprimendosi solo con termini del tipo “presumibilmente”. Nella stessa riunione veniva chiesta da noi genitori l’interdizione dall’utilizzo delle zone valutate da Unilab come pericolose cioè a rischio sfondellamento ed evidenziate di colore rosso, ma ad oggi tali zone risultano essere regolarmente utilizzate. Relativamente alla torre campanaria, senza le nostre insistenze ci si sarebbe fermati alla prima relazione Carducci (controllo speditivo visivo a distanza), mentre ora ci troviamo al punto che tale situazione richiede ulteriori indagini».
Il centro commerciale Ma c’è dell’altro: «Purtroppo – rilevano i genitori – abbiamo anche dovuto prendere atto che i 750.000 euro destinati alla costruzione della nuova scuola media sono stati distratti per altri scopi; proprio in questi giorni stiamo assistendo ad un confronto che vede attori i commercianti e l’amministrazione, in quanto il sito che da tempo immemorabile veniva indicato come il più idoneo alla costruzione della nuova scuola, in virtù di un cambio di destinazione d’uso, vedrà invece sorgere un centro commerciale per il quale i lavori sono in fase d’inizio».

Il sindaco furioso Leonardo Grimani, il sindaco, reagisce con veemenza – arrivando a minacciare di «interessare le sedi legali opportune» – e ribatte punto su punto: «Come primo rappresentante dell’Amministrazione di San Gemini ribadisco che le condizioni della scuola media sono state oggetto di tutte le valutazioni tecniche del caso incluso il sopralluogo effettuato dalle squadre della Protezione Civile regionale a cui ha fatto seguito il rilascio delle relative schede Aides pubblicate sul sito del Comune che confermano la piena agibilità della struttura (che allego). Nessuno di noi ha mai dichiarato che le scuole sono antisismiche e nessuno di noi ha mai nascosto documenti come si vorrebbe far credere. Il responsabile dell’ufficio tecnico comunale non ha mai intimato all’Amministrazione la chiusura delle scuole e la ricostruzione riportata non è assolutamente veritiera poiché esistono comunicazioni interne che confermano le mie affermazioni».

«Sempre comunicato» Grimani spiega anche che «il lavoro dell’Amministrazione Comunale e dell’ufficio tecnico si svolge in totale sintonia e nella più totale autonomia reciproca. Ribadisco che da circa 8 mesi la nostra amministrazione e l’ufficio tecnico non si sono mai sottratti al confronto con i genitori che hanno ritenuto necessario interloquire con il Comune. Il tecnico incaricato di effettuare verifiche dal Comune di San Gemini Ing. Paolo Angeletti ha costantemente tenuto aperti canali di comunicazione con i genitori senza reticenza alcuna. Addirittura nella riunione pubblica di novembre è stata manifestata la volontà da parte del medesimo Ing. Paolo Angeletti di collaborare con il tecnico incaricato dai genitori Ing. Bova e tale collaborazione ha portato a sopralluoghi congiunti di Bova insieme ai nostri tecnici e ad Angeletti stesso».
I miglioramenti Il sindaco dice anche che «sul campanile non soltanto è stata prodotta una relazione ma sono stati fatti degli interventi di manutenzione da parte di tecnici incaricati della Diocesi con relativa comunicazione formale circa l’avvenuta attività di manutenzione. Tanto è vero che in relazione alle scosse del 18 gennaio tenemmo la scuola chiusa un giorno di più proprio per consentire tale intervento. L’Amministrazione ha assunto l’impegno a realizzare opere di miglioramento dando incarico per la realizzazione del progetto e stanziando già delle somme. Di queste azioni i genitori sono stati pienamente informati nella riunione di febbraio e l’ufficio tecnico comunale si è assunto l’impegno a concludere i lavori entro l’inizio del nuovo anno scolastico. In merito a questa riunione c’è un verbale sottoscritto da tutti i presenti (genitori, tecnici e amministratori del comune)che posso in ogni momento fornire a chiunque vorrà. L’idea di dipingere questa amministrazione come non curante della sicurezza degli edifici pubblici ed in particolare delle scuole viene respinta con tutta la determinazione possibile perché non vera».
«Fuori i documenti» La conclusione del sindaco, minacce a parte, è questa: «Relativamente ai punti successivi riteniamo che siamo state fatte affermazioni prive di veridicità: nell’articolo compaiono delle frasi del sottoscritto (“a casa mia faccio entrare chi mi pare”) assolutamente mai pronunciate tanto è vero che è avvenuto l’esatto contrario da diversi mesi. Nell’articolo viene scritto inoltre che sarebbero stati distratti dei fondi comunali dai 750.000 destinati alla costruzione della nuova scuola. Chiedo che tali affermazioni vengano circostanziate. Nell’articolo viene scritto che in merito al piano attuativo dell’ex consorzio sarebbero state fatte delle variazioni sulla destinazione d’uso. Questo è un falso clamoroso poiché le destinazioni dell’area ex consorzio sono state definite nel 2004 con il piano regolatore generale e nessuno le ha mai cambiate di una virgola. Sono affermazioni gravi tese a creare disorientamento e giudizi fuorvianti. Chiedo che vengano forniti documenti su questo». Cosa che i genitori, adesso, sono chiamati a fare.