Scuole per l’infanzia, pronte le barricate

Terni, i sindacati contrari all’ipotesi di convenzioni con quelle private

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Durissimo, il sindacato Usb, contro la proposta della seconda commissione del consiglio comunale ternano, contro la quale si era espressa anche la Fp Cgil, di ricorrere a convenzioni con i privati per sopperire alle carenze di posti nei nidi e nelle scuole d’infanzia comunali.

Le scelte Il sindacato dice che «al di là delle dichiarazioni d’intenti della premessa, deve essere letta per quello che è in realtà, perché le scelte dell’amministrazione comunale rispetto ai servizi educativi sono note ed evidenti da tempo. Troppi sono stati i tagli nelle voci di bilancio che riguardano i nidi, le scuole dell’infanzia ed i centri educativi, ma anche i laboratori artistici ed ambientali e tutti quei progetti che costituiscono il sistema formativo per le bambine, i bambini, le ragazze ed i ragazzi della città. Niente soldi per le grandi e piccole manutenzioni, per il materiale ludico e didattico e per la formazione e l’aggiornamento, riduzioni dei progetti e dei laboratori, drastiche restrizioni per le sostituzioni del personale educativo ed insegnante».

L’accusa L’inversione di tendenza, secondo l’Usb, «è palese: quattro anni fa, fu operata una riorganizzazione (a costi zero, visto che l’organico rimase invariato) che incrementava i posti disponibili nei nidi d’infanzia del 6%, ora si parla di riduzione del numero di posti in alcune sezioni di nido, della mancata attivazione della sezione ponte e della restrizione dell’orario di funzionamento di intere sezioni di scuola dell’infanzia, anche perché il personale che andrà in pensione nel corso del 2015 non verrà sostituito. Come si conciliano i tagli delle risorse economiche destinate ai servizi educativi, con la stipula di convenzioni con i privati, che costituiscono inevitabilmente voci di uscita nel bilancio?

«Un regalo ai privati» Non è questa, secondo il sindacato autonomo, «la maniera di razionalizzare la spesa, al contrario si regalano risorse pubbliche ai privati, si indeboliscono deliberatamente i servizi pubblici per favorirne la privatizzazione. L’Usb non condivide questa scelta e si opporrà alla deriva delle esternalizzazioni che colpiscono al cuore servizi fondamentali, che hanno segnato la storia dello stato sociale nel nostro territorio e porterà questo tema anche alla discussione della Rsu, tramite le proprie componenti, all’incontro fissato per il 30 aprile».

«Ennesima forzatura» «L’atto approvato in commissione sul rapporto tra gestione pubblica e privata degli asili nido rappresenta l’ennesima forzatura che vuole guardare al privato senza prima pensare a far lavorare bene la macchina pubblica». Così Silvano Ricci, consigliere comunale di Sinistra per Terni, in merito all’atto di indirizzo approvato dalla seconda commissione. «Il passaggio al privato – spiega Ricci – non può sempre rappresentare la scappatoia per risolvere la mala gestione del pubblico. Anche in questo caso, perché si dovrebbe aprire alle convenzioni con i privati quando invece si potrebbe rafforzare il lavoro degli asili pubblici? Non se ne capisce il motivo. Come successo anche in altre occasioni, non si può andare a chiamare il privato per sopperire alle mancanze del pubblico».

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