Asili a Terni, la svolta: «Privati alla pari»

Marco Cecconi (FdI): «Garantire alle famiglie ternane una risposta quantitativamente più adeguata ai bisogni»

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«Un importante passo in avanti per garantire alle famiglie della nostra comunità una risposta più ampia di quella attuale, rispetto ad un bisogno troppo spesso insoddisfatto, a causa di una ‘capienza’ dei nidi e delle scuole dell’infanzia comunali, insufficiente rispetto alle richieste delle famiglie ternane», così Marco Cecconi (Fdi-An) commenta la decisione, assunta all’unanimità dalla seconda commissione consiliare, secondo la quale «vanno perlustrate tutte le strade, compresa quella di possibili convenzioni con strutture private».

Le convenzioni Adesso quelle convenzioni, sono espressamente previste nell’atto di indirizzo unitario approvato dalla commissione e che ne contempla l’attivazione in tutti i casi in cui si rendano necessarie «per sopperire a carenze sulle quali non può intervenire direttamente l’amministrazione e per garantire una ottimizzazione della spesa, anche e soprattutto in vista del bilancio di previsione 2015».

Diritto all’asilo L’atto di indirizzo unitario, ricorda Cecconi, «prende le mosse da un nostro documento presentato il 1. dicembre 2014 e che resta, a tutt’oggi, l’unica iniziativa assunta su questa cruciale materia. Il nostro obiettivo era e resta quello di garantire alle famiglie ternane una risposta quantitativamente più adeguata ai loro bisogni e qualitativamente all’altezza delle migliori esigenze dei nostri bambini. Ora, con la convergenza dell’intera commissione, che registriamo con grande favore, alla giunta viene trasmessa finalmente una direttiva forte e concreta, che l’amministrazione non potrà che fare propria».

I dati Dal lavoro svolto in commissione, peraltro, «sono emersi dati – spiega Cecconi – che, per il futuro non potranno non essere presi in considerazione in sede di ridefinizione delle politiche dei servizi per l’infanzia. Tra questi dati, emerge ad esempio quello in base al quale, attualmente, la ricettività delle strutture private è sostanzialmente identica a quelle delle strutture pubbliche: anche se, nel caso delle strutture private, i posti disponibili sono sotto-utilizzati, verosimilmente per il diverso e più alto costo delle ‘rette mensili’ a carico delle famiglie».

I costi Viceversa, ribadisce il consigliere comunale di FdI-An, «è emerso anche che il costo annuale sostenuto dal Comune e dunque dalle casse comunali per ciascun bambino è sostanzialmente pari al doppio di quello sostenuto dalle strutture private: un dato che (al netto di tutti i tecnicismi possibili e immaginabili) deve far riflettere molto e deve far rimodulare senz’altro l’offerta».

I controlli Cecconi prosegue chiarendo che «se, nell’ottica di questa rimodulazione, si deciderà di dare corso davvero a convenzioni con i nidi d’infanzia privati, per favorirne l’accesso alle famiglie ternane, a condizioni di maggior favore di quelle attualmente rimesse al mercato, da parte dell’amministrazione comunale dovrà esserci naturalmente un rigido controllo, è persino superfluo precisarlo, dei requisiti posseduti dalle strutture, compresi quelli che attengono alla regolarità contributiva a favore degli operatori impiegati».

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