Silenzio elettorale, tutti (o quasi) muti

Elezioni in Umbria: sabato e domenica vietata per legge la propaganda dei candidati. Ecco cosa è previsto, per i social solo linee guida

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Conclusi i comizi, i confronti, le cene, dalla mezzanotte di sabato è scattato il ‘silenzio elettorale’ negli otto Comuni umbri chiamati alle urne, così come in quelli di tutta in Italia in cui domenica sono previste le amministrative. Una pratica diffusa anche in altri Paesi, che vieta di fare propaganda elettorale subito prima e durante le elezioni, permettendo così agli elettori di riflettere serenamente sul proprio voto.

Le disposizioni A regolare il silenzio elettorale è una legge piuttosto datata (e per questo ritenuta anacronistica da qualcuno), del 1956, ma modificata successivamente. Nella sostanza, la norma stabilisce che nel giorno in cui si vota e in quello precedente sono vietati i comizi, le riunioni di propaganda elettorale diretta o indiretta, in luoghi pubblici o aperti al pubblico, la nuova affissione di stampati, giornali murali o altri e manifesti di propaganda. Anche le emittenti radiotelevisive private non possono diffondere la propaganda elettorale, così come ne è vietata ogni forma di propaganda elettorale entro il raggio di 200 metri dall’ingresso delle sezioni elettorali

Ed il web? Ma il nodo, oggi, riguarda principalmente i social, che rischiano di aggirare – anzi aggirano – questi divieti, visto che non sono ancora regolati da una legge specifica. Recentemente, in occasione delle elezioni politiche di marzo, l’Autorità per le garanzie nelle telecomunicazioni ha solo diffuso delle linee guida per la parità di accesso alle piattaforme online durante la campagna elettorale, in cui si parla appunto anche di silenzio elettorale.

L’Autorità ricorda che «la normativa vigente vieta di fatto ogni forma di propaganda elettorale (in tv e attraverso comizi pubblici) nel giorno del voto e in quello precedente. Sarebbe pertanto auspicabile – dice la nota – che anche sulle piattaforme in questi due giorni fosse evitata, da parte dei soggetti politici, ogni forma di propaganda, per evitare di influenzare con pressioni indebite l’elettorato ancora indeciso». Ma è, appunto, solo un auspicio.

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