Sisma e prevenzione: «De Micheli non aiuta»

Umbria, l’assessore Chianella sui fondi da utilizzare: «Ci sono, ma la Commissario per la ricostruzione non ci ha ancora dato indicazioni utili»

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Andrea Smacchi

La premessa era chiara: «Oltre il 50 per cento del territorio umbro – ha detto il il consigliere regionale, Andrea Smacchi (Pd), durante il question time di martedì martina – è classificato ad alto rischio sismico. Per ridurre le drammatiche conseguenze di un terremoto è necessario attuare una politica di prevenzione sismica. Il Dipartimento di Protezione Civile Nazionale ha ripartito tra le Regioni, e poi assegnato, le risorse finanziarie per l’attivazione delle azioni di prevenzione sismica. Con tali risorse l’Umbria ha avviato due programmi per interventi strutturali di miglioramento sismico di edifici privati. La Regione Umbria ha utilizzato, a scorrimento, la graduatoria non ancora esaurita del 2016 dei soggetti ammissibili a contributo, ma non finanziati per carenza di fondi, dove ancora risultano 209 richieste ammissibili a contributo non finanziate».

IL TERREMOTO

I fondi La Regione, ha detto ancora Smacchi, «ha destinato 3 milioni 260 mila euro per finanziare ulteriori 65 richieste di contributo ammesse. Gli interventi ammessi a contributo sono: 8 a Città di Castello per 381 mila euro, 48 a Gubbio per 2 milioni 484 mila, uno a Montone per 20 mila euro, due a Pietralunga per 59 mila euro, sei a Umbertide per 295 mila euro. Ad
oggi per la maggior parte delle richieste non c’è stata l’erogazione del contributo e quindi molti degli investimenti privati risultano ancora fermi». Da qui la richiesta alla giunta: «Quando sarà sbloccata la graduatoria per completare gli interventi?». 

«Colpa del governo» L’assessore Giuseppe Chianella ha risposto che «i fondi ci sono ma dobbiamo capire i programmi del nuovo Commissario per il terremoto, visto che il precedente intendeva utilizzarli per il miglioramento sismico delle scuole. Comunque chiederemo di riscrivere nel bilancio 2018 questi fondi che sono nell’avanzo di amministrazione. Sono fondi che riguardano edifici pubblici strategici per circa 5,5 milioni di euro e di circa 4,6 milioni per gli edifici privati. L’Umbria era stata suddivisa in zona nord e zona sud, ed erano state attivate delle graduatorie. Sono stati finanziati una serie di interventi con questi fondi: la graduatoria Umbria sud, con meno domande, è stata esaurita, mentre rimangono da finanziare alcune domande nella zona nord. Nel luglio scorso avevamo predisposto gli atti per il finanziamento che avrebbe probabilmente esaurito la graduatoria della zona nord. Atti poi ritirati perché nelle interlocuzioni con il Commissario per la ricostruzione sembrava che questi fondi fossero stati utilizzati per l’attivazione di interventi sulle scuole della regione. Poi è cambiato il Commissario. Ad
oggi non abbiamo ancora una risposta rispetto a questa situazione».

 

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