Sisma, San Benedetto come San Francesco

Crolla a Norcia la basilica di San Benedetto, come nel terremoto del ’96 fu danneggiata quella di San Francesco ad Assisi. Il Papa all’Angelus:«Vi sono vicino, prego per voi»

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San Benedetto come San Francesco. E’ un destino beffardo quello che accomuna le due basiliche umbre intitolate ai due santi, amati protettori dell’Italia e dell’Europa.

La basilica San Francesco d'Assisi durante il terremoto

La basilica San Francesco d’Assisi durante il terremoto

Assisi E’ la notte del 26 settembre 1996 quando la terra trema tra Colfiorito, Foligno, Nocera Umbra, Assisi, Serravalle e Camerino. La magnitudo è di 6,1 ma la terra tremerà per più di un anno. Il sisma che sconvolge, per la prima volta, l’Italia centrale distrugge numerose frazioni del comune di Foligno ed altri centri, gravi danni alle città, soprattutto alle bellezze artistiche. La prima scossa sveglia le popolazioni alle 2,33 del mattino. Due anziani muoio sotto alle macerie della loro casa. Poi alle 11,42 una nuova scossa, rimangono uccise altre nove persone tra cui i tecnici che ispezionavano proprio la basilica di San Francesco dove era già crollata una vela della volta superiore e si era fortemente danneggiato il timpano sud del transetto. Oltre 130 metri quadrati di affreschi medievali furono ridotti in frammenti. I tecnici, quando furono sorpresi dal secondo violento terremoto, erano impegnati in un sopralluogo alle opere di Giotto e Cimabue. Durante la scossa una delle volte della basilica superiore crollò sopra a padre Angelo Api, Zdzislaw Borowiec, Bruno Brunacci e Claudio Bugiantella, tutti e quattro morti sul colpo.

San Benedetto Vent’anni dopo tocca a Norcia, alla basilica di San Benedetto, altro simbolo del Medioevo cristiano e meta di pellegrinaggio. Prima le scosse dello scorso agosto, poi domenica mattina, la scossa più violenta degli ultimi 35 anni fa crollare l’intero edificio. Rimane in piedi solo la facciata, mentre a terra giacciono le pietre con cui era stata costruita la struttura. La basilica di San Benedetto a Norcia con l’adiacente concattaedrale di Santa Maria Argentea, anch’essa crollata, sorgeva su quella che secondo la tradizione era la casa natale dei santi Benedetto e Scolastica, nati nel 480 d.C.da una nobile famiglia. La chiesa era il cuore storico e religioso del borgo della Valnerina.

Norcia, San Benedetto

Norcia, San Benedetto

La basilica, la cui costruzione fu avviata nel 1200, era a forma di croce latina, con un’unica navata. La tipica facciata a capanna, con il grande rosone centrale e i simboli dei quattro evangelisti, il portale laterale e la base del campanile erano della fine del XIV secolo. I muri laterali erano riportati a un’altezza unica durante il restauro terminato nel 1958; in quell’occasione si demolirono le volte a vela del portico laterale e furono rimesse in luce le strutture della fabbrica trecentesca.

Opere d’arte Ieri come oggi le immagini di un pezzo della storia cristiana d’Italia fanno il giro del mondo. Per strada, a Norcia, rimangono solo le grosse pietre con cui era stata costruita la basilica. E le immagini delle suore in fuga dal vicino monastero delle clarisse, mentre in aria si alza una nuvola di polvere, diventano il simbolo della tragedia che quelle zone stanno vivendo. Edifici privati inagibili, case distrutte, ma anche opere d’arte sono tra le vittime del sisma. Nei giorni scorsi infatti, dopo le scosse di mercoledì, era già partito il j’accuse dello storico dell’arte Tomaso Montanari, che denunciava i danneggiamenti delle due splendide chiese di Sant’Eutizio di Piedivalle, vicino a Preci, e di San Salvatore in Campi a Norcia già a partire da agosto e su cui non erano stati fatti i dovuti consolidamenti. «I danni al patrimonio culturale sono gravissimi – aveva affermato Montanari – E se si fosse intervenuti come si doveva, dopo agosto, molti dei monumenti lesionati allora si sarebbero salvati».

Le suore Stavano recitando le Lodi e in particolare il Cantico delle Creature, le suore Benedettine di clausura del monastero di Sant’Antonio Abate a Norcia quando stamani una nuova devastante scossa di terremoto ha colpito il centro della Valnerina. Le religiose sono subito uscite dalla struttura. «Non ci sono stati crolli nel nostro monastero ma abbiamo avuto comunque tanta paura» ha detto la superiora suor Caterina. «Abbiamo chiesto al Signore – ha aggiunto – ‘aiutaci’. Abbiamo visto un grande polverone e sentito delle grida provenire dalla parte bassa della città. Abbiamo ricominciato subito a pregare all’aperto perché nessuno foste rimasto sotto le macerie. Abbiamo anche pregato per cercare di calmare la gente». La piccola comunità religiosa, una quindicina di suore, si è poi riunita davanti al centro operativo comunale alle porte di Norcia. Ormai da qualche settimana la base dei soccorsi. Li hanno atteso apparentemente serene. Le suore sono state poi trasferite al sicuro in un monastero a Trevi. Con loro anche la comunità delle Clarisse, che ha sfilato in silenzio per le strade alle porte del centro per raggiungere i pulmini con cui lasciare Norcia. «Abbiamo avuto tanta paura ma confidiamo nel Signore…» ha mormorato una di loro a testa bassa

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