Sisma, via al recupero di 5 chiese a Terni

Fondi nazionali – 1.147.671,19 euro – per i luoghi di culto di Penna in Teverina, Guardea, Alviano, La Quercia e Aguzzo

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A quasi due anni dai terremoti che hanno colpito e devastato l’Italia centrale, per cinque chiese inagibili della Diocesi di Terni-Narni-Amelia si avvia la fase del recupero e della conseguente riapertura al culto. I soldi – in totale 1.147.671,19 euro – per il recupero di queste chiese sono parte dei fondi nazionali gestiti dal commissario e trasferiti nella contabilità speciale intestata alla presidente delle Regione Umbria, vicecommissario per la ricostruzione in Umbria.

L’elenco Per la chiesa di S.Maria della Neve in Penna in Teverina, il finanziamento è di 389.346,79 euro; per la chiesa dei Santi Pietro e Cesareo in Guardea, il finanziamento è di 164.157,69 euro; per la chiesa di S. Maria Assunta in Cielo di Alviano, il finanziamento è di 354.668,39 euro; per la chiesa di S. Maria della Cerqua loc. La Quercia di Narni, il finanziamento è di 54.139,76 euro; per la chiesa di S.Pietro Apostolo in Aguzzo, il finanziamento è di 185.358,56 euro. L’ufficio tecnico della Diocesi di Terni-Narni-Amelia, ha espletato tutte le procedure per l’invito alla gara d’appalto; il 7 e l’8 agosto verranno aperte le gare e assegnati i lavori, che inizieranno, presumibilmente, nel mese di settembre.

Le ordinanze Questi interventi sono previsti e regolati da ordinanze del commissario del Governo per la ricostruzione che, tra l’altro, citano: «…a seguito degli eventi sismici iniziati il 24 agosto 2016, la quasi totalità delle chiese situate nei territori dell’Italia centrale interessati dal terremoto è stata dichiarata inagibile con ordinanze sindacali, e pertanto l’esercizio del culto nei predetti territori risulta sostanzialmente precluso, con ciò producendosi un ulteriore aggravamento delle condizioni di vita delle popolazioni colpite, anche in ragione del particolare significato e del riferimento identitario che molti degli edifici in questione rivestono nel tessuto sociale delle comunità locali; …la celere riapertura di un luogo di culto concorre ad agevolare l’avvio degli interventi di ricostruzione, contribuendo al riconsolidamento dell’aggregato sociale e del tessuto di comunità in tempi rapidi». 

 

 

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