Stop alla vendita dell’usato – abbigliamento e calzature – nei mercati e nelle fiere che si svolgono a Spoleto. La ripartenza del commercio ambulante post lockdown ha interessato dapprima i commercianti di alimenti, quindi tutti gli esercenti. Ma a Spoleto – su decisione del sindaco Umberto De Augustinis, a differenza ad esempio di quanto avvenuto a Perugia – l’impedimento resta per chi, come la famiglia Esposito, vive grazie alla vendita di abbigliamento usato nel mercato del venerdì di via Cacciatori delle Alpi e in occasione delle fiere cittadine, come quella dell’8 e 9 settembre.
SPECIALE CORONAVIRUS – UMBRIAON
«Fare presto»
«Il nostro – dice Francesco Esposito – è un grido di dolore perché ci stato impedito di lavorare. Il momento è complesso per tutti e nessuno vuole polemizzare o creare tensioni, ma abbiamo bisogno, visto che gli strumenti ci sono, di tornare ad operare. Per noi e le nostre famiglie. Quindi si pensi anche a chi commercia abbigliamento usato, siamo esercenti come tutti e abbiamo anche noi spese da sostenere. Il nostro appello – conclude Esposito – è che il sindaco di Spoleto si attivi quanto prima perché sono tre mesi che non lavoriamo e le risorse di cui disponiamo sono ridotte al lumicino».