Stadio, Verdi, Silvio: parla Bandecchi

Terni – Il sindaco si è soffermato con la stampa a margine delle celebrazioni per il 79° della liberazione della città

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Alternativa Popolare: per il Ternano c’è il duo Filippetti-Parca

A margine delle celebrazioni per il 79° anniversario della liberazione di Terni (QUI LE FOTO), il sindaco Stefano Bandecchi, sollecitato dei giornalisti, ha parlato in maniera più e meno approfondita di tutta una serie di temi di attualità. In piazza della Repubblica, stretta di mano con il comandante provinciale della Guardia di Finanza Livio Petralia: segnale distensivo dopo il mancato saluto fra i due alle celebrazioni del 2 giugno.

Provincia di Terni fra surroghe ed elezioni

«Se andremo al Tar sulle surroghe e il numero legale del consiglio provinciale? Penso di sì (l’ipotesi è la richiesta di sospensiva, ndR) ma ci stanno pensando gli avvocati del Comune. Di certo c’è che se andremo a votare a maggio del 2024, Alternativa Popolare vincerà, senza tante chiacchiere».

Sindaco-stadio e l’incompatibilità

«Sull’incompatibilità fra la figura di sindaco e quella di presidente, la Ternana non c’entra nulla. Il problema è lo stadio e la sua concessione. Se la Ternana non potrà tenerlo, lo restituirà al Comune e poi il prefetto di Terni stabilirà dove deve giocare la Ternana. Questa storia inizia a diventare pesante».

Bandecchi e Berlusconi

«Siamo stati il primo Comune che ha messo le bandiere a mezz’asta, su mia disposizione. Oggi è il giorno del lutto, della tristezza. Cambieranno le cose per molto tempo, d’altronde sono passati 30 anni e questo è il primo giorno senza di lui. Silvio mi resterà nel cuore: ricordo le lettere, i contatti e quel foglio scritto da lui in cui mise il numero di telefono e il suo nome. Non sarò a Milano ai funerali perché non voglio dare fastidio, in quel contesto che sarà già di per sè problematico. Una cosa però voglio dirla a Travaglio: i cani festeggiano sui cadaveri dei leoni ma i leoni restano leoni e i cani restano cani». Sul futuro politico di Alternativa Popolare: «Riporteremo il centrismo in Italia perché finora i cittadini si sono dovuti accontentare di una finzione, quella del centrodestra e del centrosinistra. Con AP confluiranno in un centro importante».

Il futuro del teatro Verdi

«Sul Verdi farò un tavolo per trovare la quadra giusta. I fatti vanno guardati profondamente, Terni non deve perdere un euro. Daremo voce a chi chiede che il teatro venga realizzato come era un tempo. Questa operazione tuttavia potrebbe costare molto, forse non ci sono le basi per farlo identico, e noi abbiamo a disposizione 20 milioni di euro: a Rimini ne sono stati spesi 43, se qualcuno ci dà i restanti 23, siamo pronti. Non escludo che il percorso avviato sul Verdi possa essere confermato ma vogliamo prima capire bene, analizzare, studiare ogni dettaglio e quindi decidere. Di sicuro Terni non perderà soldi né altro. Lo stesso vale per la fontana di piazza Tacito: prima di agire vogliamo capire bene situazione ed eventuali responsabilità. Lì sopra sono stati spesi 2 milioni di euro dei ternani, anche per questo va salvaguardata».

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