Restyling stazione Terni, slittano tempi di un anno: conclusione prevista nel 2024

Il contratto e la notifica di cantiere sono del dicembre 2021 e l’operazione si sarebbe dovuta concludere a maggio 2023. L’adeguamento sismico ‘sballa’ i piani

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di S.F.

Attività non previste in origine e tempistiche per l’ultimazione che si allungano di poco più di un anno. Almeno in linea di massima. D’altronde non serve molto ad intuire che il maxi restyling in corso alla stazione ferroviaria di Terni da parte di Rfi – mirino sulla riqualificazione del fabbricato viaggiatori, si parla di oltre 4 milioni di euro tra tutto – non sia proprio in dirittura d’arrivo. Mercoledì mattina umbriaOn è andata a dare un’occhiata ad oltre un anno dalla notifica di cantiere.

DICEMBRE 2021, LA NOTIFICA DI CANTIERE: SI INIZIA
IL PROGETTO RFI PER LA STAZIONE DI TERNI
L’ACCORDO DI PROGRAMMA 2020

Tempi più lunghi. Spostamento bar/biglietteria

In origine – c’è il cartello di cantiere con tutti i dati esposti di fronte alla velostazione – la data per l’ultimazione della riqualificazione era fissata al 18 maggio 2023. Non andrà così per il lavoro complessivo da oltre 4,3 milioni di euro per la manutenzione ordinaria/straordinaria, abbattimento barriere architettoniche, migliorie impiantistiche e nuovi servizi riguardanti l’atrio arrivi e partenze. Bene, ma cosa è successo per essere a questo punto? Ad occuparsi della questione è Rfi, capofila del polo infrastrutture del gruppo Fs: in sostanza il ritardo è dovuto al fatto dei lavori di adeguamento sismico in quanto le strutture erano – eufemismo – non in buone condizioni, con particolare attenzione su una parte del fabbricato e le colonne della pensilina. In un primo momento ciò non era previsto. In più gli stop legati al Covid. A stretto giro inizierà invece il restyling sul resto con tanto di spostamento di bar e biglietteria: da quanto si apprende la nuova ‘scadenza’ è fissata a metà 2024. Diverse le ditte in azione, guidate dalla Camar società cooperativa di Reggio Emilia (mandataria); con loro Codimar srl, Icr Impianti e Costruzioni srl e Nuova Rima srl. L’azienda esecutrice designata è invece la Allegrini srl di Roma: quest’ultima in passato si è occupata di un’opera simile in terra laziale, a Tarquinia.

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