Storia di Barbara, monaca a Sambucheto: ecco il libro di Carlo Favetti

Una ricerca storica che diventa romanzo, tutto ambientato nella Valnerina Ternana del XVI secolo

Condividi questo articolo su

Nella compagine sociale del XVI secolo a Ferentillo, di umili lavoratori, emergeva la classe dei giudici e notai. L’archivio notarile presenta nel territorio caste notarili: ‘Ferentilli, i Connessani, gli Iacobini ed i Moriconi, Erculei, Massarini, Bonanni, Caromani a Matterella, i Fiorelli e Orsi a Castelrivoso, i Mesticoni a Sambucheto, i Raspini, Rubei e Cicchi, a Precetto. La donna, come in tutto il medioevo, era considerata fragile, di secondo piano nella società, non poteva succedere al padre se aveva altri fratelli ed era sempre considerata minorenne: per la validità dei contratti, necessitava sempre del consenso dei genitori, del fratello, del consorte eccetto per il testamento. Gli atti di dote, nell’archivio notarile, sono in terza persona, redatti dal padre o da un fratello della donna’.

Questo, in sintesi, il preambolo socio legislativo che inquadra la comunità dove si svolgono i fatti del romanzo di Carlo Favetti, ‘Storia di Barbara, monaca a Sambucheto – narratio de Barbara monialis in Sambucheta’, tutta concentrata nel monastero femminile di Santa Maria della Consolazione a Sambucheto di Ferentillo, fondato nel IX secolo dalla duchessa Adelasia, moglie del duca Longobardo Faroald. Il soggetto del romanzo è tratto da un protocollo del notaio Erculei Paolo di Matterella, rogito del 24 febbraio del 1553. Atto riguardante una suora del monastero femminile di Santa Maria della Consolazione a Sambucheto Ferentillo, ordine benedettino cassinese di nome Barbara, della famiglia Cherubini di San Mamiliano, accompagnata dai due fratelli Francesco e Domenico. Si legge che la giovane ‘aveva in dote 100 fiorini che verranno rateizzati in due anni al convento e, come frutti, quattro coppe di grano per tutto il mese di settembre, mezza brocca di olio per tutto il mese di dicembre e un orcio di mosto per la festa di tutti i santi’. Il rogito viene stipulato nel chiostro del monastero alla presenza della Reverenda Madre Badessa di nome Evangelista e alla presenza del Capitolo delle monache: Lucrezia, Sebastiana, Elisabetta; testimoni al rogito altri due notai, Sabatino Erculei di Matterella e Battista Mesticoni di Sambucheto. Questo è il documento originale conservato all’Archivio di Stato di Terni.

Ma andiamo alla trama del romanzo: la vita di Barbara prima di entrare nel monastero era semplice e spensierata, come tutte le sue coetanee benestanti. Cresceva sempre più in lei il sentimento per Jacopo, quel suo amico di infanzia. Lui lo scoprirà, quel sentimento, quando Barbara varcherà la soglia del monastero; ma la ragione di famiglia è più forte del sentimento dei due ragazzi. Il destino della fanciulla era segnato, come quello di tante altre della sua età in quella epoca. Barbara coltiverà anche da dietro la grata del monastero quel suo sentimento verso Jacopo, tra le tante costrizioni, penitenze, preghiere. Ma anche speranze: «Ci troviamo di fronte ad una vicenda ricca di valori sia umani che spirituali, raccontata con abilità dallo scrittore ferentillese Carlo Favetti – commenta il sindaco di Ferentillo, Elisabetta Cascelli -. Nel suo romanzo ci porta indietro nei secoli, in quel luogo ancora oggi esistente, il monastero di Sambucheto, fondato dalla duchessa longobarda Adelasia dove, anche lei nel IX secolo visse santamente. Il lavoro di Favetti – prosegue il sindaco – è scaturito da una ricerca storica su manoscritti autentici conservati all’Archivio di Stato di Terni e di Ferentillo. Ecco quindi che la ricerca storica è efficace per creare e divulgare sempre di più vicende che legano la vita dei nostri antenati a quei luoghi ancora presenti nel territorio. Luoghi che meritano, per il loro valore intrinseco di essere conosciuti e valorizzati. Siamo certi – conclude il sindaco Cascelli- che anche questo lavoro di Favetti, come l’altra pubblicazione ‘Pane zucchero e vino’ che abbiamo presentato lo scorso mese, possa avere il successo che merita».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli