Stroncone, don Domenico Salvati nel libro di Carlo Campili

«E’ la trascrizione del manoscritto autobiografico di un prete ob torto collo – racconta l’autore – scatenato femminaro, giocatore d’azzardo»

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Un libro che alle spalle quattro anni di lavoro. Pubblicato nel marzo 2021, ‘Settecento privato – Memorie di don Domenico Salvati (1741-1818)’ di Carlo Campili, a febbraio 2022 andato in ristampa. «E’ la trascrizione del manoscritto autobiografico di un prete ob torto collo – racconta l’autore – scatenato femminaro, giocatore d’azzardo. Nella prima pagina don Domenico recita il suo mea culpa, chiedendo al futuro lettore l’assoluzione. Sono contento di aver fatto conoscere agli stronconesi e non, una figura fondamentale della nostra terra e del settecento in generale. Un personaggio goliardico, umorista, giocatore d’azzardo, femminaro e scatenato viaggiatore. Uno stronconese per tre quarti Casanova, per un quarto Forrest Gump e per zero quarti prete. Un uomo del settecento. Un cacciatore di felicità. Il testo è ironico, scorrevole, devastante».


 

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