Sono giorni di tensione nel carcere di Terni. Lunedì un detenuto ha minacciato di morte un agente mentre martedì altri quattro si sono rifiutati di rientrare in cella ed uno di loro ha aggredito un agente della penitenziaria.
I fatti
A ricostruire l’accaduto è il segretario nazionale per l’Umbria del sindacato Sappe: «La situazione resta allarmante, prima un detenuto già ad ‘alta sicurezza’ ha minacciato di morte un agente e, brandendo un bastone, si è scagliato contro la postazione di guardia. Poi altri quattro si sono rifiutati di rientrare in cella dal passeggio ed uno di questi ha aggredito un altro collega. Si tratta di un soggetto che ha già posto in essere comportamenti violenti durante la detenzione e che la polizia penitenziaria è riuscita a contenere nelle sue intemperanze più volte. Ai colleghi minacciati e contusi va la vicinanza e la solidarietà del Sappe».
«Gravi condizioni operative»
Donato Capece, segretario generale del Sappe, torna a sottolineare le criticità delle carceri italiane: «Nei 200 penitenziari del Paese l’affollamento nelle celle resta significativamente alto rispetto ai posti letto reali, quelli davvero disponibili. Quel che è accaduto a Terni, con la violenta aggressione verbale e fisica ai poliziotti, ai quali va tutta la nostra vicinanza e solidarietà , ha riportato alla ribalta le difficoltà della struttura detentiva e delle gravi condizioni operative nelle quali lavora ogni giorno il personale di polizia penitenziaria».