di Gianni Giardinieri
Dopo la ‘rocambolesca’ – eufemismo – serata di giovedì, con l’esonero lampo di mister Abate, seguito nella notte al suo reintegro, in casa rossoverde si prova a tornare alla normalità, con la conferenza stampa del tecnico rossoverde alla vigilia del match contro l’Arezzo. Settimana all’insegna della confusione-altro eufemismo- quella in casa Fere, nella quale si è parlato di tutto meno che di calcio in senso stretto. Di seguito le dichiarazioni di Abate.
Hai visto in sette mesi situazioni di ogni tipo. Cambi di proprietà, di ds, direttori generali, penalità, etc…
«Non me l’aspettavo. Sono arrivato nello scetticismo generale. Le mie prime parole sono state quelle di venire non per fare curriculum ma per fare bene e fare il massimo. Nelle prossime sei sette partite si deciderà molto. C’erano delle vedute diverse per la gestione quotidiana dell’area tecnica. Non sono importanti i motivi per cui abbiamo trascorso una notte movimentata. L’unico motivo per cui sono rimasto è la squadra. Se fossi andato via giovedì per me sarebbe stata una scelta giusta. Ma se fossi andato via avrei tradito la mia squadra. Quando sono uscito durante la riunione per bere un bicchiere d’acqua poi mi sono ritrovato tutta la squadra vicina e mi sono commosso. Ho un gruppo di ragazzi con le palle. Certo ora sento più responsabilità ma chiedo anche a voi di cercare tutti uniti di remare dalla stessa parte. Sappiamo quello che ci aspetta da qui in avanti. Io il mio campionato l’ho già vinto. Vivo di sentimenti ed empatia e quello che mi hanno trasmesso i ragazzi è già per me una vittoria. Credo che tutta la città si rispecchi in questo gruppo. Indossano tutti la maglia con grande senso del dovere. E’ stata una serata molto particolare, questo sicuro. Aspettiamo con voglia la partita di domani sera. Voglio ringraziare anche i tifosi e la delegazione della curva venuta giovedì».
Le decisioni sulla lista
«In lista ci teniamo uno slot aperto per capire chi recuperare. Romeo o Damiani, che sta bruciando le tappe. Ritrovare l’assetto giusto dopo i nuovi arrivati sarà un mio compito. Romeo ci mancherà perché ha tanto sacrificio dentro di se e sa fare molte cose. Nelle corde di questa squadra ci sono vari assetti da poter mettere in campo ma resta prioritaria la fase difensiva».
Soddisfatto di essere entrato nel cuore dei tifosi?
«Questa settimana ho sentito l’intervista di un calciatore dell’Arezzo che era stupito del fatto che noi e l’Entella gli fossimo davanti. Per dire che ognuno si sente più forte degli altri, come a Legnago, che temevo molto. Nel restare mi sono assunto delle responsabilità e forse i tifosi hanno riconosciuto in me determinati valori. Questa terra mi ricorda le origini umili da cui sono arrivato. Non cerco di vendere fumo negli occhi. So quanta fatica si fa nel preparare e vincere una partita».
Arriva l’Arezzo
«Partita complicata perché considero questa squadra avere valori assoluti per essere davanti a tutti. Hanno avuto un cambio di allenatore per cui non sappiamo come ci affronteranno. Vorranno venire a dare l’anima però gli occhi dei ragazzi mi fanno ben sperare».
