
Di solito una conferenza stampa – in particolar modo se si parla di cessione, come annunciato – si organizza soprattutto per mettersi a disposizione e dare delucidazioni. Nel primo caso – Stefano Bandecchi assente – nessun problema, nel secondo invece si può dire che non sia andata granché: in via della Bardesca appuntamento mattutino – in sostanza – per lanciare un appello per «concentrarsi sulla salvezza da conquistare» e «dare indicazioni sulle modalità operative». Per il resto niente: valore societario, dettagli su criteri, strategie da perseguire, tempistiche. Questioni più tecniche e sulle quali – poi entreranno in gioco i consueti patti di riservatezza – c’è massimo riserbo. Tutto ciò mentre a Campitello Fabio Gallo cerca di dare la svegliata ai suoi e la curva Nord comunica la fine del proprio sostegno al ‘Liberati’ a partire dalla sfida con il Pordenone: nel mirino ci sono i giocatori.

«Non è sede e momento di trattazione». L’appello di Tagliavento
Probabilmente nessuno in questa fase vorrebbe essere nei panni dell’avvocato Proietti che, dopo la ‘faticata’ del 2017, è costretto a rimettersi in moto per un’altra cessione. Fatto sta che in giornata – al netto della nuova comunicazione dell’imprenditore livornese sulla cessione – ci si attendeva qualche informazione in più su ciò che si svilupperà: «Per quanto riguarda eventuali offerte ricevute da Bandecchi vanno chieste a lui, a livello personale il lavoro inizia qui. I criteri? Prematuro dare indicazioni perché fanno parte di strategie operative». Stessa tipologia di replica quando viene domandato che tipo di valore possa avere la società e cosa si acquista: «Non è il luogo per parlarne, è inopportuno perché è oggetto di trattativa. Oggi è un incontro utile solo per dare indicazioni». Insomma, si deve attendere: «Fateci capire cosa dobbiamo fare, serve serenità», l’input di Proietti. Il messaggio che invece ci tiene a lanciare Paolo Tagliavento è un altro: «Dobbiamo assolutamente concentrarci sull’obiettivo salvezza. Bisogna lasciar lavorare la squadra». Nel contempo risultano già i primi appuntamenti telefonici tra possibili acquirenti e chi deve seguire la vicenda per la Ternana.
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Pagamento stipendi e Co.Vi.So.C.
La tifoseria è preoccupata per l’immediato futuro della società e abbastanza innervosita – concetto molto edulcorato, d’altronde basta vedere la contestazione di martedì – dall’atteggiamento dei giocatori. Tre mesi che non possono non far partire determinate ipotesi e allora ci pensa il vicepresidente – da organigramma risulta ancora club manager – rossoverde a chiarire un aspetto: «Se è tutto regolare con il pagamento degli stipendi? Sì, al centesimo», risponde con il sorriso l’ex arbitro. «Ha sempre gestito la società in maniera cristallina e puntuale, lo sarà fino all’ultimo giorno in cui sarà proprietario della Ternana. Circa dieci giorni fa abbiamo ricevuto la visita della Co.Vi.So.C. per i controlli ordinari e ci hanno elogiato per i nostri conti. Invece erano perplessi su altre situazioni e ciò, in merito alla Lega Pro, può aprire diversi scenari», ha concluso il discorso in merito alla possibilità che ci siano meno retrocessioni – o anche azzeramenti – dalla serie C alla D. Il responsabile della comunicazione Unicusano Gianluca Fabi, oltre a leggere la nuova missiva di Bandecchi, ci ha tenuto a ribadire che «non si disinteressa della Ternana; resta il presidente e continuerà a rimanere in contatto con allenatore, squadra e ds».
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La curva nord ‘molla’ la squadra in casa
Inutile ribadire che Defendi e compagni sono nell’occhio del ciclone, non solo dal post Imolese. Certo è che l’imbarazzante e, per certi versi, inspiegabile performance con i ragazzi di Dionisi ha avuto delle conseguenze: «Dopo la vergognosa – spiega in una nota – stagione dello scorso anno, credevamo in un campionato di riscossa sia per la squadra che per la piazza rossoverde. Per questo motivo non abbiamo voluto lasciarvi mai soli, continuando a sostenervi, anche quando i risultati non arrivavano, sventolando fieri i nostri amati colori in ogni partita, macinando chilometri e facendo sacrifici, ricevendo in cambio prestazioni e risultati umilianti. La partita di domenica scorsa ha rappresentato senza dubbio una delle pagine più avvilente della storia della Ternana. Siamo esasperati dalle chiacchiere e da un manipolo di mercenari senza dignità, che ogni domenica offendono e disonorano la maglia rossoverde. Quello che è venuto a mancare è il rispetto per la storia di una squadra e per un’intera città. Per questi motivi, abbiamo deciso che da domenica 24 marzo lasceremo vuoti i gradoni del Liberati, onorando il nostro vivere ultras andando solo in trasferta. Questo perché siamo abituati a scontrarci con diffide e repressione! Non saranno certo un gruppo di omuncoli o i risultati calcistici a far vacillare il nostro ideale: invitiamo tutto il popolo rossoverde ad unirsi alla nostra protesta disertando il Liberati fino alla fine del campionato. Tutti coloro che oggi indossano o rappresentano la Ternana devono capire cosa significa sentirsi soli e quanto ciò renda vulnerabili. Sensazioni che noi conosciamo bene, dopo anni di gestioni e stagioni calcistiche desolanti. Le societò, i giocatori, le categorie passano ma l’amore per quei colori nessuno ce li potrà mai portare via. Uniamoci per vivere insieme l’ennesimo complicato momento della Ternana perché come è stampato nel dna di ogni ternano. Semo nati pe’ tribbola».
«MISTER, STIAMO ANDANDO IN D. FUORI I NOMI DI CHI REMA CONTRO»

Gallo urlante a Campitello
Poco prima della conferenza in via della Bardesca, i rossoverdi – divisi in due gruppi, out i nazionali Giraudo e Hristov, oltre a Nicastro – si sono allenati sul sintetico di Campitello. Il trainer lombardo non si è risparmiato nel cercare di far ‘resuscitare’ i suoi, missione finora fallita: «Vi dovete svegliare», ha urlato in un paio di circostanze nei confronti di coloro che stavano provando i movimenti difensivi. Ancora una volta non troppo attenti nel seguire le indicazioni, non una novità. Lunga parte della seduta con Fazio, Diakité, Pobega, Defendi, Altobelli, Callegari, Russo, Bergamelli, Mazzarani e un altro calciatore della ‘Berretti’, quindi il cambio con i restanti centrocampisti e le punte. Molto, molto complicato attendersi qualcosa di diverso da altre sconfitte vedendo i volti sul terreno di gioco.
Roccarossoverde segue la Nord
Nel marasma di comunicati arriva anche quello di Roccarossoverde che, fa sapere, «aderisce all’iniziativa della curva Nord che invita i tifosi a disertare lo stadio domenica prossima. Per molti di noi che da quasi mezzo secolo siamo presenti al Liberati ad ogni occasione prendere una decisione del genere fa male, molto male, ma siamo sinceramente esterrefatti dal comportamento di Bandecchi e schifati dall’atteggiamento di alcuni ‘calciatori’. Il rischio di precipitare nei dilettanti è più che concreto ed in questo momento di palese difficoltà il patron invece di tirare fuori gli attributi decide di lasciare dichiarando che il mondo del calcio ce l’ha con lui e che non ci si ritrova. Che nel mondo del calcio Bandecchi avesse difficoltà si era capito già da molto tempo,direi quasi da subito ma da grande imprenditore quale si dichiara e non abbiamo motivo di dubitare che lo sia, ci saremmo aspettati un comportamento diverso, meno umorale e più equilibrato. Dichiarare di voler costruire uno stadio e fare investimenti nel territorio, incontrare il sindaco e dopo tre giorni mettere in vendita la società è quantomeno strano a meno che… Vogliamo sperare che che il signor Bandecchi, oltre a coprire le spese di gestione dell’attuale campionato si impegni anche a transare tutte le decine di contratti pluriennali da lui stipulati in maniera tale da consegnare a chi verrà una società pulita cosi come lui la ha ricevuta da Longarini. Nella conferenza stampa odierna si è dichiarato che in questo momento l’obbiettivo principale è mantenere la categoria; se veramente si è interessati a mantenere la categoria allora è il caso che la società o l’allenatore si decidano a mettere fuori rosa chi rema contro. Ormai è chiaro che alcuni giocatori si stanno comportando in maniera indegna, i gol presi contro l’Imolese ne sono l’ennesima dimostrazione. A qualcuno fa piacere la sconfitta per motivi facilmente intuibili ma che non ci interessano, a noi interessa che vadano in campo calciatori che facciano i professionisti e che onorino la maglia, meglio i ragazzini che i venduti. Fino a quando non ci sarà un segnale preciso in questa direzione noi diserteremo lo stadio. Basta farsi prendere in giro».