Ternana in crisi, tocca a De Canio

Nuovo ribaltone in casa Fere: Mariani in uscita, mercoledì parte l’avventura del 60enne di Matera. Debiti ‘Liberati’, roadmap con il Comune

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di S.F.

Ferruccio Mariani (foto Mirimao)

Nuovo ribaltone in casa Ternana, ci risiamo. A sedersi sulla panchina dei rossoverdi dovrebbe essere – salvo dietrofront dell’ultima ora – Luigi De Canio con ‘taglio’ o dimissioni di Ferruccio Mariani dopo le tre sconfitte consecutive in scontri diretti che hanno ulteriormente affondato le Fere in classifica. Situazione critica e altro provvedimento in arrivo. Il 60enne di Matera è pronto a firmare e dirigere la prima seduta da tecnico rossoverde.

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In lizza per la sostituzione del tecnico di Acilia – a riportare la notizia è il portale gianlucadimarzio.com – c’erano anche Giuseppe Pillon e Claudio Foscarini che, tuttavia, hanno smentito di essere stati contattati dalla società rossoverde tra lunedì e martedì. Nelle prossime ore – convocata una conferenza stampa per mercoledì pomeriggio – i vertici di via della Bardesca annunceranno in via ufficiale le nuove decisioni, a pochi giorni dalla sfida con il Bari. Ulteriori rumours avevano coinvolto anche Alberto Malesani con il suo vice ‘storico’ Ezio Sella – quest’ultimo già in lizza per la panchina del Fondi targato Unicusano due anni fa – e Vincenzo Torrente.

Il Liberati

Debiti e conti «Questa società ha zero debiti, abbiamo pagato qualcosa anche al Comune di Terni». Stefano Bandecchi, nella conferenza fiume di martedì scorso, aveva dedicato alcuni minuti alla situazione debitoria della Ternana per far passare un messaggio: «Siamo a posto con i conti». Beh, in linea di massima non è proprio così – non a causa dell’imprenditore livornese, in questo caso – seppur rispetto all’era Longarini sia stato fatto un passo in avanti notevole: in uno degli ultimi atti firmati dall’ex sindaco Leopoldo Di Girolamo, la giunta comunale ha dato il via libera allo ‘schema’ di ricognizione legato ai vecchi canoni d’utilizzo del ‘Libero Liberati’. C’è ancora qualcosa da sistemare. E a proposito dell’impianto rossoverde: fissato per giovedì l’incontro per firmare la convenzione quinquennale approvata in consiglio comunale lo scorso 18 dicembre.

L’AVVOCATO MASSIMO PROIETTI: «DEBITI PREGRESSI PAGATI DA UNICUSANO? ECCO LO SVILUPPO DELLA SITUAZIONE»

Il conto debiti della Ternana per i canoni del Liberati durante l’era Longarini (dal 2010)

La richiesta rossoverde Come noto la Niccolò Cusano ha deciso di prendere a carico tutti i debiti pregressi per l’impiego dello stadio. Non erano pochi, tutt’altro: si parte infatti dalla stagione 2007-2008 fino all’annata 2016-2017, tutte con la famiglia Longarini al timone della società rossoverde. La nuova proprietà ha così chiesto al Comune di tracciare una linea e definire per bene i vari conteggi e, in questo modo, saldare il conto: risposta positiva dell’amministrazione e tabella fatta.

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765 mila euro pagati Il Comune rende noto che la neo proprietà rossoverde ha azzerato i debiti delle stagioni 2007-2008, 2008-2009, 2009-2010 e, parzialmente (due rate su quattro), del campionato 2010-2011 per un totale di  765 mila e 242 euro (cartella di pagamento notificata da Equitalia). E gli ultimi anni?

LA CONVENZIONE QUINQUENNALE POST EMENDAMENTI, IN ARRIVO LE FIRME

Stefano Bandecchi (foto Mirimao)

Dal 2010 fino al 2017 l’esposizione debitoria – sponda Comune, poi vedremo in che modo le parti si sono venute incontro – della vecchia proprietà Ternana ammontava a 1 milione e 200 mila euro, cifra annunciata dall’ex assessore allo sport Emilio Giacchetti nella II° commissione consiliare nello scorso autunno) derivante da mancati pagamenti che vanno da 100 a 250 mila euro per singola stagione.

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Il tentativo di Longarini e il riconoscimento effettivo Lato Ternana invece è stato fatto presente che, secondo la versione rossoverde, nel corso degli anni erano stati fatti lavori per un complessivi per 2 milioni 894 mila e 683 euro (dichiarati). Tantini. E infatti il Comune ha dato ‘picche’: riconosciuti ‘appena’ 828 mila e 183 euro che «costituiscono investimenti e per la quale la società è stata in grado di rendicontare i pagamenti».

I lavori di ‘protezione’ al piano superiore della sud

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Ingiunzione e risposta Ternana Per le restanti rate della stagione 2010-2011 e l’intera annata successiva il Comune ha emesso un’ingiunzione di pagamento il 12 ottobre 2015 per complessivi 385 mila euro: in questo via della Bardesca ha fatto sapere che si accollerà il tutto procedendo con rapporto diretto verso Equitalia. 

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Di Girolamo, Ranucci e Longarini lo scorso 27 giugno

Il ‘piano di rientro’ per 267 mila euro Manca però oltre 1 milione per i restanti campionati, a partire dal ritorno in serie B del 2012. E come si sono accordati Comune e Ternana? Semplice, facendo la differenza tra ciò che deve palazzo Spada per i lavori ‘straordinari’ svolti nel corso del tempo (come detto, si tratta di 828 mila euro riconosciuti) e il milione in sospeso rimasto. Il totale scende così a 267 mila e 816 euro, da pagare direttamente al Comune attraverso «un piano di rientro con durata massima pari a quella della convenzione quinquennale». Questa la proposta rossoverde, con disponibilità a valutare da parte del Comune.

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I debiti attuali e la firma convenzione Facendo un rapido conto dunque emerge che, al momento, la Ternana deve pagare ancora 653 mila e 145 euro, con ‘piano di rientro’ per i 267 mila euro citati sopra. In definitiva si va verso una risoluzione positiva dei tormentati rapporti – durante l’era Longarini quantomeno, con la Niccolò Cusano c’è stato un sostanziale avvicinamento in tal senso – tra le parti. Certo, c’è ancora oltre mezzo milione di euro per ripianare tutto. Non a caso è stato fissato un tête-à-tête giovedì per apporre le firme sullo schema di convenzione – può variare in caso di retrocessione o promozione, da tenere in mente – deliberato nel 2017. Altra partita che si sta per chiudere, salvo sorprese.

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